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TAURIANOVA (RC), MARTEDì 28 GENNAIO 2025

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Batteri nocivi nel formaggio francese “Roquefort” Scatta il ritiro in Europa. Lo segnala oggi l'Ufficio federale della sicurezza alimentare tedesco che raccomanda alla popolazione di non mangiarlo

Batteri nocivi nel formaggio francese “Roquefort” Scatta il ritiro in Europa. Lo segnala oggi l'Ufficio federale della sicurezza alimentare tedesco che raccomanda alla popolazione di non mangiarlo
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Le autorità francesi e tedesche avvertono della presenza di batteri nocivi nel formaggio
francese “Roquefort”. Il comunicato diffuso oggi dall’Ufficio federale della sicurezza
alimentare tedesco è molto chiaro e non lascia spazio a dubbi. Nel formaggio prima
del consumo sono state trovate tracce di Escherichia coli. Tutti i lotti in commercio
avente termine scadenza 23.12.2015 possono essere contaminati microbiologicamente
e per questo motivo il produttore ha ritirato dai tutti i punti vendita i prodotti
interessati ancora esposti sugli scaffali. I supermercati a loro volta dovrebbero
avere sbandierato un cartello per avvisare i clienti. Più in dettaglio, si tratta
del LOTTO: 362.212 del formaggio francese “Roquefort” 100 g con marchio commerciale
della “Grand Maitre” EAN: 4002156042084. Il formaggio “Roquefort” è un formaggio
francese, erborinato, prodotto con latte di pecora, originario di Roquefort-sur-Soulzon
(Francia centrale). La caratteristica principale del Roquefort è la presenza di
venature blu-verdi (simili a quelle dell’italiano gorgonzola), dovute all’azione
di un agente (il Penicillium roqueforti o Penicillium glaucum) che favorisce lo sviluppo
di muffe. Il formaggio viene fatto maturare in un sistema di grotte in cui temperatura
e umidità rimangono costanti nel tempo. Il gusto varia a seconda del tempo di maturazione,
che può andare dai tre ai nove mesi. Dal 1979 è certificato con l’Appellation d’origine
contrôlée (AOC), analogo alla certificazione italiana DOC, e dal 1996 con l’Appellation
d’origine protégée (AOP) equivalente francese dell’italiana Denominazione di origine
protetta. Questo prodotto caseario era in vendita presso alcune filiali in Germania
e commercializzato anche in Italia.Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello
dei Diritti” rilanciando l’allerta riportata dal portale del governo tedesco
su Lebensmittelwarnung.de, invita i consumatori di astenersi dall’acquisto del
lotto del formaggio interessato invitando chi lo ha già effettuato a non utilizzare
il prodotto e a riconsegnarlo al punto vendita, per il rimborso o la sostituzione.
Mentre per chi avesse già consumato il formaggio si consiglia di consultare il medico
di famiglia qualora si presentino i sintomi indicati sopra. Per evitare futuri problemi,
aziende ed autorità non possono dare per scontato che i prodotti alimentari siano
tutti e sempre sicuri; servono verifiche sul campo approfondite, sui processi e sui
controlli, in laboratorio e a tavolino. Sono episodi del tutto evitabili, se si procede
nella maniera giusta. L’altra cosa da ribadire è che i formaggi francesi non coinvolti
si possono mangiare con serenità.