Battuta d’arresto per la Saint Michel Sconfitta per 0-1 nel derby con la Koa Bosco
Sabato, allo stadio Polivalente di Gioia Tauro si è disputato l’atteso derby tra Saint Michel e Koa Bosco valevole per il campionato di 2^ categoria girone E. L’incontro atteso dai due presidenti entrambi sacerdoti, Don Gaudioso per la Saint Michel e Don Roberto per la Koa Bosco, è stato un evento con aspettative che sono andate oltre l’ambito sportivo; due progetti che si distinguono nel mondo del calcio per i loro propositi, il primo promotore di evangelizzazione attraverso il gioco del calcio, il secondo, elemento di integrazione sociale che ha coinvolto gli immigrati della tendopoli di Rosarno.
La partita ha avuto come testimonial d’eccezione sua Eccellenza Mons. Francesco Milito,Vescovo della Diocesi di Oppido – Palmi, il quale si è reso partecipe della battuta del calcio d’inizio. Il Vescovo ancora prima della gara, ha voluto incontrare i calciatori delle due squadre negli spogliatoi, augurando loro la vittoria più bella che si stesse per realizzare: ” l’incontro tra popoli” che ha come regista la pace.
La gara, diretta dal giovanissimo arbitro Antonio Carlizzi, della sezione di Vibo Valentia, sin dall’inizio si preannunciava come una sfida che vedeva le due squadre staccate di 9 pt., la Saint Michel 2^ in classifica aveva come obiettivo rimanere sulla scia della capolista Rosarno, Il Koa Bosco 7^ al limite della zona play-out, doveva scrollarsi di dosso le dirette concorrenti per garantirsi l’allontanamento dalla zona retrocessione.
La squadra di casa (Saint Michel) premesso che ha vissuto un periodo di transizione per il rinnovamento dell’organico oltre che alle assenze per infortunio e alla impossibilità di utilizzare il proprio stadio, che tutt’oggi versa in condizioni di totale abbandono, non essendo oltretutto illuminato negli orari programmati per gli allenamenti, tuttavia, ha cercato sotto la guida del tecnico Mr. D’Agostino di preparare al meglio l’incontro, memore dei 4 punti conquistati nelle peratite contro Rosarno e Jacurso, durante le quali è emerso il cuore la tenacia dei calciatori aldilà della tecnica.
Dopo il fischio d’inizio la Saint Michel si è trovata di fronte ad un avversario che ha mostrato sin da subito le proprie intenzioni di concretizzare punti, infatti sono bastati solo 17 minuti per portarsi in vantaggio quando ancora la squadra di casa era impegnata a trovare il proprio assetto in campo. Avvio tutto in salita per i ragazzi di Don Gaudioso Mercuri che devono ripartire con l’idea di rimontare una partita che inizia con una brutta piega contro un avversario tenace. La Saint Michel cerca di creare il gioco e di riprendere le redini dell’incontro con non poca difficoltà, complici anche le dubbie e continue segnalazioni di fuorigioco che hanno interrotto tre clamorose opportunità di finalizzazione. Si chiude il primo tempo senza ulteriori emozioni.
Appare chiaro che la corporazione fisica degli africani ha nettamente contribuito a svantaggiare i giocatori gioiesi, sia per i a palloni alti, lanci lunghi, e laccellerazione superiore. La Saint Michel, però non demorde, nei tentativi di ristabilire la parità. La tenacia degli avversari si trasforma col passare dei minuti in una guerriglia senza sconti.
La foga agonistica dei giocatori della Koa Bosco a volte ha superato ogni tipo di logica comportamentale del calcio dettata da colpi ed entrate irruenti, tutto sotto gli occhi del direttore di gara che inspiegabilmente ha lasciato correre molte situazioni che andavano verbalizzate, naturalizzando così il gioco della squadra ospite che all’ennesimo scontro ne ha fatto pagare le conseguenze al giocatore gioiese Gianluca Copelli che all’80’ min ha dovuto abbandonare il campo, dopo aver subito un duro colpo, causa di una presunta lesione al ginocchio che ha costretto il Sig. Carlizzi a sospendere l’incontro per circa 8 minuti. La partita si è poi conclusa al 99’ minuto con il risultato di 0-1.
Prima sconfitta stagionale per la Saint Michel che interrompe la propria imbattibilità durata 30 Giornate dopo la sconfitta della seconda gara dello scorso campionato a Rosarno sempre per 1-0, facendo crollare l’invulnerabilità dentro le mura amiche del P. Stanganelli finora considerato una fortezza. Sconfitta che vede l’intera società gioiese uscire i propri giocatori decisamente acciaccati dal campo ( 5 infortunati) a causa dei colpi di un avversario il quale con la propria irruenza ha creato non pochi timori nello svolgimento dei giochi.
Sicuramente la direzione arbitrale non ha contribuito a tutelare i giocatori e neanche ha tenuto presente il serio regolamento interno della Saint Michel, che è noto a tutti, e che fa della discipliina una virtù da seguire e da imitare. Sembra paradossale un comportamento che non salvaguardi un aspetto così importante e raccomandato a tutti i livelli nello Sport, soprattutto quando si parla di integrazione ed evangelizzazione attraverso il rispetto delle regole di gioco, dell’avversario e dell’arbitro; pertanto, se chi di competenza non riesce a controllare quanto avviene in campo facendo rispettare le regole ed il fair play, è impossibile che il messaggio veicolato dalla società possa trovare riscontri.
Il campo di gioco deve essere un luogo di condivisione di uno sport meraviglioso quale è il calcio, capace di unire uomini di diverse appartenenze sociali ed etnie, dove la sfida agonistica non deve trasformarsi in rivalità e ferocia, in caso contrario il persistere di questi episodi porterebbe inevitabilmente a malumori e proteste, all’irruenza in campo ed alle contestazioni e disordini sugli spalti, ma questa è un’altra storia che non riguarda assolutamente l’ideologia portata avanti dalla società gioiese.