“Bene abbattimento costi ancoraggio porto Gioia Tauro” E' quanto afferma il presidente del gruppo consiliare di Ncd, Giovanni Arruzzolo
“La decisione del Governo e del Parlamento di abbattere i costi di ancoraggio nel porto di Gioia Tauro è un evidente segno di interesse strategico per la grande infrastruttura pianigiana”.
Lo afferma in una nota il presidente del gruppo consiliare di Ncd, Giovanni Arruzzolo.
“Il mio e quello di Ncd – prosegue Arruzzolo – è naturalmente un giudizio politico di cui avvertiamo, con vera soddisfazione, le prospettive di una nuova e significativa svolta per il porto di Gioia Tauro. La ripresa, seppure faticosa, della domanda internazionale di beni e servizi e delle economie del Far East – sottolinea Giovanni Arruzzolo – insieme al raddoppio del passaggio di Suez, denotano chiaramente quanto ormai sia strategico per tutta l’area mediterranea il ruolo di Gioia Tauro. Finalmente, è il caso di dirlo, gli indirizzi di programmazione economica nazionali coincidono strategicamente con le prospettive della Calabria e del Mezzogiorno, seppure le distanze ed i ritardi da colmare permangono grandi. La valutazione mia e del gruppo consiliare che presiedo sull’operato di Governo e Regione – continua Arruzzolo – è strettamente legata ai fatti, alle iniziative legislative, in Calabria ed a Roma, che incidano davvero sul corso delle cose attuali e preparino le migliori condizioni per dare forza alle potenzialità della nostra terra, in un quadro di riferimento nazionale ed europeo che tenga conto delle nostre peculiarità e delle nostre eccellenze. Da qui ai prossimi mesi – prosegue Arruzzolo – ci saranno occasioni ed appuntamenti per valutare attentamente quanto si sta costruendo per rilanciare e qualificare la vitalità del porto di Gioia Tauro: dalla logistica, al retroporto; dal sistema degli assi di trasporto su gomma e ferrovia, fino alle necessarie ristrutturazioni lungo la linea ferrata Salerno – Reggio Calabria che ancora impediscono una effettiva velocizzazione delle merci e dei passeggeri e, quindi, una più lenta integrazione dell’economia calabrese con il resto del Paese e dell’Europa. Non basta, dunque, esprimere la soddisfazione temporanea per quanto il Governo sta producendo, ma – evidenzia ancora Giovanni Arruzzolo – vigilare affinchè ogni euro destinato alla Calabria sia effettivamente speso bene, unica via per irrobustire le prospettive di crescita e liberare positivamente tutte quelle risorse, umane e materiali locali, senza cui ogni ipotesi di sviluppo rischierebbe di perdersi e trascinare con se anche la voglia di battersi per una prospettiva migliore che tantissimi calabresi invece hanno e che dimostrano quotidianamente con indicibili sacrifici e, talvolta, soffrendo per l’anacusia che i pubblici poteri del Paese hanno dimostrato per i drammi della Calabria”.