Bergamini: consegnata informativa dei carabinieri sulla morte, non fu suicidio
redazione | Il 22, Mag 2012
Lo scrive la Gazzetta dello sport: elementi per incriminazioni
Bergamini: consegnata informativa dei carabinieri sulla morte, non fu suicidio
Lo scrive la Gazzetta dello sport: elementi per incriminazioni
(ANSA) – CATANZARO – E’ stata consegnata alla Procura di Castrovillari che ha riaperto le indagini nello scorso luglio, l’informativa finale del nucleo investigativo dei carabinieri sulla morte di Donato Denis Bergamini, il calciatore del Cosenza travolto da un camion il 18 novembre 1989 sulla statale 106 a Roseto Capo Spulico. Lo scrive la Gazzetta dello Sport. Ad avvalorare la tesi del suicidio erano state, all’epoca, le testimonianze della fidanzata di Bergamini, che era insieme a lui quando morì, e del camionista che era alla guida del mezzo carico di agrumi che avrebbe investito il calciatore, provocandone la morte. Nei mesi scorsi dall’indagine dei militari sono emersi elementi che hanno fatto vacillare la tesi del suicidio a favore di quella dell’omicidio, come da tempo sospettato dai familiari del calciatore originario di Boccaleone di Argenta (Ferrara). Le indagini, adesso, si sono concentrate sul movente privato attraverso la ricostruzione degli ultimi mesi di vita del centrocampista. “Tutto maledettamente complicato e difficile – é scritto nell’articolo del quotidiano sportivo – se le prove si cercano dopo 23 anni. ‘Se le stesse indagini fossero state condotte dopo l’incidente, l’ipotesi del suicidio sarebbe durata pochissimò confida una fonte vicina agli inquirenti”. A tirare le fila dell’inchiesta sarà il sostituto procuratore Maria Grazia Anastasia “ma le carte in mano all’accusa – scrive la Gazzetta dello Sport – sembrano più che sufficienti per procedere a delle incriminazioni”.
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