Berlusconi critica l’euro. Insorgono le opposizioni
redazione | Il 29, Ott 2011
Ciampi: ‘Se non ci fosse l’euro, saremmo in guai molto piu’ seri’. Poi premier precisa: ‘E’ nostra bandiera ma non ha governo’
Berlusconi critica l’euro. Insorgono le opposizioni
Ciampi: ‘Se non ci fosse l’euro, saremmo in guai molto piu’ seri’. Poi premier precisa: ‘E’ nostra bandiera ma non ha governo’
(ANSA) ROMA – “C’é un attacco all’Euro che come moneta non ha convinto nessuno”. La platea è quella degli imprenditori che partecipano agli Stati Generali del Commercio Estero. Silvio Berlusconi si lascia andare ad un lungo discorso ed illustra le misure del governo. Ma in particolare interviene sulla moneta unica europea, “una moneta – spiega – strana perché attaccabile dai mercati internazionali” in quanto “non è di un solo Paese ma di tanti che però non hanno un governo unitario né una banca di riferimento e delle garanzie”.
Le sue parole vengono subito stigmatizzate dall’opposizione che insorge tacciando il premier di irresponsabilità. “E’ davvero molto grave e irresponsabile che il Presidente del Consiglio getti dubbi e sospetti con dichiarazioni prive di sostanza, del livello di chiacchiere da bar”, afferma la presidente dei senatori del Pd, Anna Finocchiaro, mentre il responsabile economia Pd, Stefano Fassina, invita il premier “a non fare altri danni”.
“Giù le mani dall’euro”, gli fa eco il vicepresidente Democrats, Enrico Letta. L’Idv a sua volta definisce il premier “irresponsabile”: per il capogruppo a Palazzo Madama, Felice Belisario, “ormai di fronte ai comizi deliranti di Berlusconi ci sarebbe solo da chiamare la neuro…”. In serata arriva la precisazione di Berlusconi: “Come al solito – si legge in una nota di Palazzo Chigi – si cerca di alzare una pretestuosa polemica su una mia frase interpretata in maniera distorta e maliziosa”.
Il riferimento è al discorso all’Eur agli imprenditori, dove il premier appare galvanizzato. Si sente a casa, attendendosi complicità e comprensione soprattutto dopo l’annuncio di quelle misure economiche già ‘benedette’ dalla presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia. Un intervento che coinvolge le istituzioni europee ma che tocca anche la tenuta del governo ed i rapporti con l’opposizione mentre con una battuta il Cavaliere liquida il caso dell’avvicendamento di Lorenzo Bini Smaghi alla Bce, richiesto ancora con forza da Parigi, confermando l’auspicio di rapide dimissioni “per il bene del Paese”. Una ‘caso’, questo, che assieme alle rinnovate voci di un pressing franco-tedesco forse spingono il premier a tirare l’affondo all’euro attribuendogli le colpe per l’aumento dello spread, l’attacco speculativo all’Italia e le difficoltà che i nostri titoli pubblici incontrano sul mercato.
CIAMPI, SENZA MONETA UNICA GUAI SAREBBERO PIU’ SERI – “Se non ci fosse l’euro, saremmo in guai molto più seri”. Lo dice il presidente emerito della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, padre dell’euro, in un colloquio col Sole 24 Ore.
E’ vero, prosegue, che resta la “zoppìa” tra un’Europa unita sotto il segno della moneta, senza una politica economica e fiscale comune, “ma almeno c’è questo argine. Proviamo a immaginare quel che accadrebbe se ognuno andasse per proprio conto?”.
Altro punto fermo è per Ciampi l’assoluta necessità di ripristinare un consistente avanzo primario: “Quando entrammo nell’euro era al 5% del Pil. Va ricondotto a quel livello”. Il presidente emerito dice anche di aver ricevuto la telefonata di Mario Draghi, prossimo all’insediamento alla guida della Banca centrale europea. Una telefonata “molto affettuosa”.
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