Bevacqua: Dalla Santelli ci aspettavamo non un inventario, ma una visione politica di alto profilo Abbiamo atteso mesi per la presentazione delle linee programmatiche: oggi, finalmente, le abbiamo ascoltate in Consiglio dalla viva voce della Presidente
“Abbiamo atteso mesi per la presentazione delle linee programmatiche: oggi, finalmente, le abbiamo ascoltate in Consiglio dalla viva voce della Presidente. L’impressione indubbia che ne abbiamo ricavato è che la montagna ha partorito il topolino. Attendevamo, soprattutto, la prospettazione di una serie di misure chiare e concrete in relazione al periodo emergenziale che la Calabria vive e le sfide che ha davanti. Mi dispiace dirlo, ma non abbiamo sentito nulla di preciso e di definito. Abbiamo assistito a una elencazione, anche abbastanza casuale e disorganica, dei problemi della Calabria: ma non abbiamo sentito prospettare una soluzione che sia una. Soprattutto, è emersa la sensazione che quanto dichiarato potrebbe benissimo recare la data del 2019: manca una qualsiasi visione politica che tenga conto della fase nuova e complessa che ha cambiato e cambierà il mondo”. È quanto ha dichiarato il capogruppo PD in Consiglio Regionale, Domenico Bevacqua, nel suo odierno intervento in Aula, aggiungendo: “I nodi essenziali da sciogliere sono rimasti tali e non è dato sapere cosa intende fare questa maggioranza. Prendiamo, ad esempio la sanità: nella relazione della Presidente non abbiamo sentito una parola né sulla necessità che la sanità debba essere sempre più pubblica, né sul fatto che ci si debba battere per ottenere subito il ritiro del Decreto 35 e la fine del commissariamento, né sulla riorganizzazione della rete ospedaliera, né sull’assistenza territoriale: nessun accenno a AFT e UCCP; una riga appena dedicata alle USCA. Non migliore il quadro delineato sui Fondi europei: c’è più di un miliardo a disposizione immediata, liberato da ogni vincolo precedente e, ad oggi, non abbiamo idea di come la Presidente voglia agire in merito. E la cosa più grave è che la Giunta pare non avere alcuna intenzione di discutere in Consiglio sull’utilizzo di queste risorse: se questa maggioranza consiliare e il Presidente del Consiglio decidono di spogliarsi delle proprie competenze e funzioni, ne prendiamo atto con rammarico, ma non vogliamo essere corresponsabili della fine del potere legislativo nella nostra Regione”. “Aree interne, ambiente, aree urbane, TPL, diritto alla mobilità, garanzia dei Servizi Minimi: anche su questo – ha proseguito Bevacqua – e su molto altro, non abbiamo avuto l’onore di sentire neppure una parola. Che dire poi del gigantesco problema rifiuti? I principi stabiliti nel Piano vigente del tendenziale approdo a discariche zero, del revamping e della attuazione di un riciclo che approdi a una compiuta economia circolare, sono irrinunciabili. Il Piano si poneva, inoltre, un obiettivo ambizioso ch’era quello di far diventare protagonisti nelle scelte, i sindaci. Esattamente il contrario di quel che ha fatto la Presidente, con la sua ordinanza che, oltre a presentare tempi oggettivamente inattuabili, nasce senza il minimo raccordo con i sindaci”. “Sarebbe un grande passo in avanti – ha concluso Bevacqua – se si capisse come il momento richieda una collaborazione istituzionale che, purtroppo non vedo; una capacità di ascolto, che purtroppo non vedo; una volontà di utilizzare tutte le migliori forze di una democrazia realmente partecipata. Che purtroppo non vedo”.