Bevacqua: I manager sanitari esterni e le professionalità calabresi Le logiche politiche che hanno portato Panizzoli in Calabria tracciano il quadro di una volontà in quota Lega
“Se fosse vero quanto denuncia il presidente dell’Ordine dei Medici di Cosenza, Eugenio Corcioni, l’Ospedale di Cosenza sarebbe prigioniero di una incapacità direttiva inaudita. Corcioni, infatti, rileva che, a fronte della massima libertà disposta dal Governo nazionale per l’assunzione di nuovo personale medico e paramedico, il commissario dell’azienda Ospedaliera di Cosenza, Giuseppina Panizzoli, non è in grado di attivare la procedura tecnica necessaria. Così le sale operatorie lavorano solo per le urgenze, perché non c’è nemmeno il numero sufficiente di ferristi e infermieri. È mai possibile e tollerabile una cosa del genere?”. È quanto dichiara il capogruppo PD in Consiglio regionale, Domenico Bevacqua, il quale così prosegue: “Le logiche politiche che hanno portato Panizzoli in Calabria tracciano il quadro di una volontà in quota Lega: se qualcuno si aspettava che queste logiche politiche contemplassero anche i requisiti di competenza indispensabili per assumere la direzione generale di un’Azienda Ospedaliera, forse si dovrà ricredere. Che non ci siano attualmente impedimenti tecnici o giuridici per aumentare l’organico è un fatto; che a Cosenza non si procede, è un altro fatto. La conclusione che si è indotti a trarne è desolante. Se a ciò poi si aggiunge che il Piano di riordino della rete ospedaliera, approvato dal commissario Cotticelli, prevede un aumento delle terapie intensive senza mettere a disposizione le risorse finanziarie, pare davvero che la presa in giro sia di proporzioni colossali”. “Solo che in questi casi – conclude Bevacqua – si gioca sulla pelle dei cittadini e sul diritto alla salute: bisogna smetterla con la colonizzazione da parte di presunti luminari esterni. La Calabria possiede fior di professionisti che, oltre alle competenze, hanno un’anima per comprendere le sofferenze e i disagi ingiustificabili che i malati calabresi sono costretti quotidianamente a subire”.