Bevacqua si concentra su problematiche sanità calabrese Necessario garantire livelli minimi di assistenza ai cittadini
Prendo atto con soddisfazione che, finalmente, anche autorevoli colleghi di maggioranza,
quali Guccione, Mirabelli e Greco, condividono quanto da me espresso sin dai tempi
della presidenza Scalzo, mediante puntuali ordini del giorno e attraverso gli organi
di stampa, in relazione alla necessità di una seduta del Consiglio regionale interamente
dedicata alle questioni della sanità in Calabria.Alla luce di una situazione che assume, giorno dopo giorno, contorni drammatici
e preoccupanti, sia in termini di sicurezza, sotto l’aspetto della garanzia ai cittadini
dei livelli minimi di assistenza, sia in termini sociali ed economici, in ordine
ai processi avviati di depauperamento e desertificazione dei presìdi sanitari presenti
sul territorio.A più riprese ho sottolineato le condizioni di difficoltà in cui versano alcune strutture
e che costringono all’impotenza gli operatori sanitari, oberati da un sovraccarico
di lavoro che giunge al limite della sopportazione fisica e psicologica, frustrati
anche dalla mancanza di risposte da parte della classe dirigente regionale.Il dibattito sulle nuove Asp, così come quello sul non meglio precisato nuovo presidio
dell’Annunziata o sull’accorpamento di due entità profondamente eterogenee, quali
sono AO di Catanzaro e Mater Domini, non possono e non devono lasciare indifferenti
nessuno dei consiglieri regionali. In quanto membri dell’organo espressione massima
della volontà democratica dei cittadini, non possiamo assolutamente sottrarci agli
obblighi derivanti dalla funzione di cui siamo investiti: il nostro ruolo ci impone
di riportare in primo piano l’esercizio consapevole della politica, maturando la
coscienza della necessità di un complessivo e coerente intervento legislativo, il
cui unico limite risiede nei paletti imposti dal Piano di rientro e dalla sovraordinata
normativa nazionale.Non per spirito di polemica, ma per onestà intellettuale, vorrei ricordare ai colleghi
che il senso di responsabilità che deriva dal nostro ruolo non va esercitato a giorni
alterni e in base agli umori del momento, essendo fermamente convinto che le problematiche
della sanità siano di una complessità tale, aggravate ulteriormente dal protrarsi
della gestione commissariale, che richiedano l’apporto costruttivo dell’intera Assemblea
regionale.