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TAURIANOVA (RC), MARTEDì 03 DICEMBRE 2024

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Bidello di Taurianova per cinque anni non lavora fingendo di avere un tumore, deve restituire oltre 115mila euro di stipendio Il 49enne malato immaginario lavorando all’istituto scolastico "Cazzulani", aveva raggirato anche il medico di base con finti referti di visite specialistiche

Bidello di Taurianova per cinque anni non lavora fingendo di avere un tumore, deve restituire oltre 115mila euro di stipendio  Il 49enne malato immaginario lavorando all’istituto scolastico "Cazzulani", aveva raggirato anche il medico di base con finti referti di visite specialistiche

| Il 10, Nov 2024

Di GiLar

Fingere di avere un tumore e non andare a lavorare, ma percependo uno stipendio diventa una questione esecrabile e quasi all’assurdo. Questo è accaduto in un istituto scolastico, al “Cazzulani” di Lodi, dove un bidello deve restituire al Ministero dell’Istruzione e del Merito una cifra pari a 115.711,93 euro. Decisione presa dalla Corte dei Conti la quale ha affermato che i documenti medici che il 49enne ha presentato per cinque anni per provare il suo handicap e la sua invalidità sono nella realtà, falsi o manomessi. Il bidello, finito ai domiciliari lo scorso anno, dovrà anche rispondere in sede penale delle accuse di truffa, contraffazione e alterazione di documenti medici.
Si tratta di un 49enne, originario di Taurianova, ma residente a Cornegliano Laudense (Lodi), dove ha iniziato a prestare servizio come collaboratore scolastico nel 2013. Nel 2018, poi, ha ottenuto il riconoscimento di invalidità civile al 100 per cento e lo status di portatore di handicap grave. Due anni più tardi, in sede di revisione, la percentuale di invalidità è scesa al 50 per cento.
Scrive la Corte dei Conti che i documenti sono, “manomessi al fine di riportare una diagnosi di aggravamento delle patologie che di fatto non si era mai realizzato”, mentre all’istituto dove lavorava avrebbe presentato documenti che citavano la diagnosi di “terapia antalgica salvavita”, ovvero “attinente a una neoplasia o con un generico riferimento a “radioterapia”.
Uno schema che avrebbe replicato anche tra gennaio 2021 e maggio 2023, con certificati che indicavano “radioterapia”, “osteosarcoma in accertamento” e “cardiopatia ipertensiva in Osas”.
Cinque anni percependo lo stipendio pieno senza mai lavorare. Almeno fino a quando a novembre del 2023 la guardia di finanza ha dato esecuzione all’ordinanza di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari emessa dal gip.
Il collaboratore scolastico è stato denunciato per falso in atto pubblico, false attestazioni e certificazioni e truffa aggravata, è stato condannato in contumacia dalla Corte dei Conti alla restituzione degli oltre 115mila euro che ha percepito senza averne diritto.