Bilancio 2015, Miceli (M5S): “Per Rende un anno a perdere” "L’esecutivo Manna è impalpabile, tutti i problemi sono irrisolti"
Rende (Cs)* – L’annunciata svolta per Rende non c’è stata. Al massimo si
è trattato di un vivacchiare assonnato in quel di via Rossini per la
maggioranza di centro destra che continua, a fasi alterne, a tenere in vita
l’esecutivo Manna.Tracciare un consuntivo di questo anno che si avvia alla conclusione è
finalmente possibile, ed è un consuntivo in negativo che segue performance
impalpabili per la città e per i suoi abitanti.Tutti, ma proprio tutti i problemi sono ancora irrisolti, mentre le
soluzioni rintracciate dalla maggioranza gravano ancor più sulle tasche dei
contribuenti. L’aumento della Tari (per non parlare del servizio scadente e
della puzza di spazzatura che ormai ammorba la città) per i cittadini è
solo un aspetto di manovre finanziare di cui ci ricorderemo negli anni a
venire. È il caso della rinegoziazione di oltre 270 mutui con la Cassa
depositi e prestiti, il cui lascito appesantirà le future gestioni comunali
per altri 29 anni (e cioè fino al 31 dicembre del 2044). O ancora la falsa
uscita dal predissesto finanziario, coperto con 10 milioni di euro del
fondo di rotazione che altro non sono che un nuovo mutuo che il Comune
dovrà estinguere entro il 2025. E poi l’innalzamento degli affidamenti
diretti fino a 40mila euro per non dover giustificare con nessuno il perché
di alcune scelte e di alcune ditte.Ma non c’è solo l’aspetto finanziario a rendere poco credibile l’azione
politica di questo esecutivo. Complessivamente non abbiamo mai riscontrato
manovre a favore dei cittadini ma piuttosto abbiamo potuto osservare la
messa in pratica di un metodo di lavoro (da noi denominato il “metodo
discoteca”) attraverso il quale Manna e i partiti che lo tengono in vita
hanno imposto alla città decisioni impopolari, neanche prese da loro, anzi
con la politica cittadina sempre prona a scelte compiute altrove,
valutazioni di capitale importanza per il futuro di Rende su cui né il
Consiglio Comunale né i cittadini sono stati in alcun modo consultati o
tenuti in considerazione. Scelte che da novelli “principe” di questa realtà
hanno imposto, senza affrontare preventivamente i temi di discussione, il
più delle volte di capitale importanza per la tenuta della democrazia nel
nostro Comune, in Aula. La storia si è ripetuta uguale a sé stessa nel caso
dei trasporti (che tornerà di moda anche nei primi mesi del 2016 con il
fantasma della metro leggera che si aggira per l’area urbana), così come
nel caso della Sanità (che temiamo possa ripresentarsi bruscamente senza
preventivo e necessario dibattito in Aula).Per non parlare poi dell’ambiente e della sua tutela. Anche qua, come nel
caso Legnochimica, l’esecutivo ha preso e perso solo tempo, e solamente le
nostre azioni di forza, come la messa in mora inoltrata nel giugno 2015 che
ha portato il sindaco – finalmente – a denunciare la società in
liquidazione per omessa bonifica pur di non incorrere egli stesso in una
denuncia, hanno messo in moto alcuni meccanismi di una macchina politica
amministrativa completamente intorpidita.Ma cosa si sta facendo per le periferie abbandonate a sé stesse? E per
l’isolamento sociale e culturale del centro storico? Nel migliore dei casi
qualche inaugurazione, qualche convegno, qualche passerella istituzionale,
qualche spennachiato albero di Natale. Tutte cose che lasciano il tempo che
trovano, che sono già state spazzate via dal presente di questa città.Gruppo Consiliare Movimento 5 Stelle Rende