Biotestamento: ok Camera a testo, torna al Senato
redazione | Il 13, Lug 2011
I voti a favore sono stati 278, 205 no e 7 astenuti
Biotestamento: ok Camera a testo, torna al Senato
I voti a favore sono stati 278, 205 no e 7 astenuti
(ANSA) ROMA – L’Aula della Camera ha approvato il testo sul testamento biologico. La votazione e’ avvenuta a scrutinio segreto. I voti a favore sono stati 278, 205 i contrari, 7 gli astenuti. Il provvedimento ora torna al Senato. SACCONI, RIAFFERMATO PRIMATO PARLAMENTO – “La legge sulla vita approvata dalla Camera dei Deputati rappresenta la riaffermazione del primato del Parlamento rispetto ai provvedimenti creativi dell’ordine giudiziario”. Così il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, dopo il via libera di Montecitorio al ddl sul biotestamento. “Da un lato – si legge in una nota – risulta confermata la prassi consolidata della collaborazione tra medico, paziente e familiare al fine di evitare ogni forma di accanimento terapeutico, dall’altro viene doverosamente garantito il diritto di ogni persona alla tutela dei bisogni vitali come l’idratazione e l’alimentazione”. “Si tratta – conclude Sacconi – di una legge realizzata con ampio consenso nel segno di quella laicità adulta che si ancora ai valori della tradizione nazionale”. B.ENGLARO,LEGGE E’ ANTICOSTITUZIONALE – Quella sul biotestamento e’ una legge ”palesemente anticostituzionale”. Beppino Englaro esprime un giudizio totalmente negativo sulla normativa approvata dalla Camera: ”Con queste norme – afferma – l’Italia e’ il primo paese del mondo civile ad imporre il ‘sondino di Stato”’. ”L’incostituzionalita’ di questa legge – sottolinea Englaro – e’ stata riconosciuta da molti costituzionalisti e giuristi, dunque non si tratta di una novita”’. I motivi, precisa, sono chiari: ”Il non lasciare la liberta’ ai cittadini, stabilendo che siano altri a disporre della salute del singolo, e’ qualcosa che si pone oltre i ‘confini’ del mondo civile”. Una legge giusta, prosegue il padre di Eluana, ”sarebbe invece una normativa che tuteli tutti: coloro che vogliono essere mantenuti in vita anche con le macchine e coloro i quali, invece, tale possibilita’ la rifiutano decisamente. Il principio e’ che nessuno puo’ disporre della salute degli altri e bisogna lasciare la liberta’ di scelta”. Una liberta’ di decidere che, secondo Englaro, deve riguardare a maggior ragione i trattamenti eventuali di idratazione e alimentazione artificiali: ”Si tratta di vere e proprie terapie – afferma – come hanno sostenuto varie societa’ scientifiche, ed e’ il singolo che deve poter decidere se effettuarle o meno quando e se dovesse trovarsi in condizioni estreme”. Insomma, rileva Englaro, ”questa normativa altro non e’ che la condanna a vivere in un modo che e’ estraneo, per molti, alla concezione stessa della vita, il tutto imposto per legge”. Quanto alle iniziative future, ”concordo con la proposta del senatore del Pd Ignazio di Marino di promuovere un referendum contro la legge, ma solo come ultima possibilita”’, dice Englaro. Nel senso, chiarisce, ”che credo ci siano altre vie piu’ veloci per contrastare questa legge. Ad esempio – conclude Beppino Englaro – attraverso l’impugnazione davanti alla magistratura da parte di un cittadino per uno specifico caso”. GASPARRI, ORA IMPEGNO PDL SENATO TEMPI RAPIDI – “Esprimo grande soddisfazione per l’approvazione alla Camera del disegno di legge sul fine vita. Si tratta di un atto di civiltà che difende un diritto universale, la vita, e pone un argine a possibili derive eutanasiche anche nel nostro Paese”: lo afferma il presidente del gruppo Pdl al Senato, Maurizio Gasparri. “Il gruppo del Pdl al Senato – sottolinea – si impegna sin da ora a fare in modo che il trattamento di fine vita diventi al più presto legge dello Stato”.
COSCIONI (RADICALI), UNA LEGGE-SCHIFEZZA – Una legge-schifezza. E’ la definizione che la deputata radicale Maria Antonietta Farina Coscioni, co-presidente dell’Associazione Luca Coscioni, da’ alla legge sul biotestamento. “E’ l’unica definizione – aggiunge – che si puo’ dare a una legge sul ‘fine vita’ imposta da una maggioranza clericale e oscurantista, che non trova riscontro in alcun paese europeo e occidentale; una legge che ci condanna a stati vegetativi anche quando preventivamente, in piena coscienza, abbiamo comunicato la nostra volonta’ in senso contrario”.
LEGA, SI’ A DDL – In Italia “non ci sono file di vecchietti che vogliono chiedere l’eutanasia, ma che sono alla Asl che chiedono più cure”. Lo ha detto Massimo Polledri della Lega annunciando nell’Aula della Camera il sì al ddl sul testamento biologico Ricordando il no della Lega all’eutanasia citando i paesi che la permettono, Polledri ha spiegato: “Sapete cosa succede in Svizzera? Se sei indigente e sei un po’ messo male vien qualcuno e ti dice ‘scusi, ma la sua vita forse e’ indegna di essere vissutà”.
VENDOLA, LEGGE VIOLENTA E CATTIVA – ”L’obbligo di soffrire per legge non e’ umano, non e’ dignitoso. E’ una legge che sottrae agli italiani la liberta’ di decidere sulla propria vita. E’ una legge che chiede ai medici non di curare, ma di costringere alle cure”. E’ netto il giudizio di Sinistra Ecologia Liberta’ alla legge sul biotestamento, affidato al presidente Nichi Vendola. ”E’ una legge violenta – insiste il leader di Sel – che invade un terreno dove lo Stato deve rispettare, non imporre. Ancora una volta – conclude Vendola – questo Parlamento dimostra – come la settimana scorsa sulle Province – di essere lontano dalla realta’ e dalla vita degli italiani. Una distanza ed un arroccamento che mettono tristezza”.
CAMERA; PD, NO ALLA LEGGE DEI DIVIETI – Il Pd votera’ contro il testo sul testamento biologico. Lo ha annunciato nell’Aula della Camera Livia Turco denunciando che l’unico interesse della maggioranza e’ stato quello di ”evitare la sospensione di idratazione e alimentazione assistita” con il risultato che il ”testo approvato in aula e’ un arretramento rispetto a quello del senato” da cui sono scomparse ”anche le timide aperture di Di Virgilio, che comunque ringrazio”. Turco ha definito il ddl come ”la legge dei divieti” non nascondendo una dose di ”amarezza”.
AVVENIRE;SI’ A LEGGE,LIBERTA’ NON E’ ARBITRIO – ”La legge in corso di approvazione sottrae l’autodeterminazione del volere all’arbitrio eutanasico, rapportandola alle ragioni dell’intelligenza, che sono le ragioni del bene morale della vita e della sua inviolabilita’, senza ne’ decidere la morte per rifiuto di cure ordinarie e proporzionate ne’ respingerla per ostinazione e accanimento medico”. Con un editoriale di prima pagina, il quotidiano cattolico Avvenire ribadisce oggi il suo ”si”’ alla legge sul fine vita, di cui e’ atteso per stasera l’ok di Montecitorio. Il quotidiano dei vescovi confuta le tesi di quanti accusano la legge di contraddire e violare il diritto fondamentale all’autodeterminazione. ”Nella pervasiva tendenza odierna a riportare tutto l’ambito della cosiddetta vita privata sotto il principio dell’autonoma e incondizionata volonta’ del soggetto – scrive l’editorialista Mauro Cozzoli -, scelte e comportamenti riguardanti la vita, la sessualita’, il matrimonio, la procreazione, la famiglia, l’amicizia, la religione, l’educazione, la comunicazione non rispondono piu’ a verita’ oggettive e vincolanti di comportamento, ma a opinioni, convenienze e preferenze soggettive, rivendicate come diritti inalienabili da riconoscere e far valere. Ogni regola e norma in questo campo e’ avversata come invasione e violazione della liberta’ e del diritto”. Secondo Avvenire, ”la tutela della vita o la sua soppressione, la verita’ o la menzogna, la fedelta’ coniugale o l’abbandono del coniuge non stanno di fronte alla liberta’ autodeterminante del soggetto nello stesso modo di un menu di pesce o di carne, di un viaggio in aereo o in treno, di una vacanza al mare o in montagna. Le possibilita’ nel secondo caso si equivalgono, nel primo no”.
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