Blocco alla caccia per alcune specie di animali selvatici Decisione del Consiglio dei Ministri
La recente decisione, scellerata, del Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti favorisce la posizione del fanatismo ambientale e cede alla pressione degli ecologisti al fine di combattere con ogni mezzo la caccia. E’ notizia di qualche giorno addietro, che getta nello sconforto migliaia di persone che vivono nella paura di mali incurabili, per inquinamenti ambientali, di un’indagine portata avanti dal Procuratore Guariniello di tonnellate di scorie radioattive e residui di amianto trasportato illegalmente e proveniente dall’India che viene smaltito nel nostro paese. Alla luce di tutto questo, è mai possibile che fatti di abnorme gravità non vengano combattute da quelli che si definiscono ambientalisti? per loro è motivo primario trovare compromessi col politico di turno per combattere la caccia; e ancora, andiamo a vedere quanti e quali paesi della CE hanno aderito alla direttiva della Commissione Europea 2009/147/CE; a parere di chi scrive nessuno, perché il provvedimento è da considerarsi non vincolante.
La decisione del Ministro Galletti è stata presa in modo autoritario senza una previa consultazione con le parti sociali interessate, in virtù dall’utilizzo dell’art. 8 della legge n. 131 /2003 (potere sostitutivo) che nella fattispecie andava diversamente valutata, tenuto conto che i calendari venatori sono stati emanati in ossequio alla normativa prevista della legge 157/92. Il Ministro da tempo sollecita le regioni a rispettare la normativa CE che vieta la caccia nei periodi di nidificazione e riproduzione cosiddetta “migrazione pre-nuziale”, ma molte di esse, a mia avviso legittimamente (poiché secondo il calendario era possibile cacciare queste specie migratrici fino al 31 gennaio), non hanno ottemperato ai richiami del governo. Da qui il decreto che sospende la caccia alle specie sopracitate. Quanto accaduto è un atto di arroganza privo di motivazioni e che offende le regioni interessate poiché viola il sacrosanto principio costituzionale di ripartizione dei poteri fra enti e Istituzioni.
IL SEGRETATIO CONSIGIERE
Antonino AMATO