Borghi abbandonati, turismo sostenibile e fuga di cervelli Il tema delle nuove emigrazioni protagonista della III edizione dell'iniziativa che si svolgerà in Calabria dal 1 al 10 agosto
Roma, 27 luglio 2018 – Presentato ieri alla Camera dei Deputati il “Piccolo
Festival delle Spartenze. Migrazioni e cultura” . Organizzato
dall’Associazione Assud, l’evento si svolgerà in Calabria a Paludi (CS) e
comuni limitrofi dal 1 al 10 agosto 2018. Il Festival nasce nel 2016 come
un’iniziativa culturale finalizzata a riunire gli attori culturali, la
società scientifica e gli enti territoriali del territorio per promuovere e
sviluppare le comunità, utilizzando la migrazione in chiave positiva, come
elemento interpretativo e di conoscenza: è un contributo e un tributo alla
nostra Italia e ai tanti italiani sparsi nel mondo. Tra i temi al centro
del dibattito di questa III edizione, la rivitalizzazione dei piccoli
borghi abbandonati, il turismo sostenibile, la fuga dei cervelli. “Quando
parliamo di emigrazione pensiamo sempre ai nostri nonni – afferma Giuseppe
Sommario, ricercatore Università Cattolica di Milano e direttore artistico
del Festival – con la valigia di cartone. L’emigrazione oggi non è finita,
continua ma con altre modalità”. La Fondazione Migrantes nel 2015-2016 ha
rilevato che sono partiti più italiani di quanti immigrati siano arrivati
nella penisola e che persino le seconde generazioni di questi ultimi hanno
cominciato ad andare via. La sorpresa per il repentino rovesciamento di un
trend che sembrava assodato dagli anni 1980, cioè per il saldo migratorio
tornato negativo dopo decenni di forte immigrazione, è stata raddoppiata da
quella per l’altissimo costo sociale ed economico. La popolazione italiana
invecchia irrimediabilmente, sta perdendo i suoi giovani e non acquisisce
quelli di altri paesi. Inoltre, vede allontanarsi una parte dei propri
laureati, formati a caro prezzo. “Siamo voluti partire da Paludi, mio paese
d’origine e primo per tasso di spopolamento in Calabria per iniziare ad
indagare il fenomeno delle migrazioni contemporanee, tentando di
ricostruire le ferite che si creano tra chi lascia l’Italia, e in fondo non
la lascia mai, e chi resta nel paese d’origine, e talvolta lo disdegna”.
“Il termine Spartenze – ha aggiunto – va letto nel senso di partenza ma
anche di “spartenza”, ovvero condivisione”. Presenti alla conferenza stampa
il consigliere Armandino D’Egidio della Regione Molise, terra anch’essa
nota per il forte tasso di abbandono dei borghi per fenomeni emigratori, e
l’on. Angela Schirò, che ha portato la sua testimonianza di figlia di
emigranti italiani (papà siciliano e mamma calabrese), nata e cresciuta in
Germania e oggi ritornata in patria in rappresentanza degli italiani
all’estero. L’on. Antonio Viscomi commenta: “ripercorrere e raccontare la
storia e le storie dei migranti sono un’occasione ulteriore per favorire la
riscoperta della nostra identità, un’occasione per fare comunità e dare una
visione di futuro e di rilancio della nostra regione”. Tra le novità di
quest’anno il Calabria in Campus, un’iniziativa di “volontariato attivo”
che coinvolgerà un gruppo di giovani provenienti da diverse realtà italiane
e straniere nell’impegno di imparare a raccontare un piccolo borgo, in
collaborazione con la Fondazione Antonino Scopelliti, e il I raduno dei
Ricercatori calabresi nel mondo che vedrà confrontarsi ricercatori,
professori, formatori italiani che hanno lasciato la Calabria e talvolta
l’Italia per perseguire (e proseguire) all’estero la passione e l’amore per
lo studio e la ricerca.