Borgia, chiusi i plessi “A” e “B” dell’Istituto comprensivo “Sabatini” Le ragioni dell'amministrazione guidata dal sindaco Elisabeth Sacco
BORGIA – Resta ferma sulla decisione di chiudere i plessi “A” e “B” dell’Istituto comprensivo “Sabatini” il sindaco di Borgia, Elisabeth Sacco, che – affiancata dai componenti della Giunta e della maggioranza – ha incontrato i genitori dei piccoli studenti che frequentano l’edificio scolastico oggetto dell’ordinanza del 29 ottobre. La scuola resta chiusa fino alla rimozione della situazione di pericolo e per tutto il tempo necessario all’esecuzione dei lavori, al fine di salvaguardare l’incolumità e la sicurezza di quanti operano e usufruiscono dell’immobile. Una scelta obbligata, lascia intendere il sindaco nell’accorato intervento nel corso del quale ha assicurato anche che la soluzione individuata assieme alla dirigente scolastica non comporta disagi per gli studenti: escluso il trasferimento in altri comuni e l’accorpamento pluriclasse, gli alunni dell’Istituto “Sabatini” saranno trasferiti nella scuola media di via Aldo Moro nelle aule individuate sta stanze già libere e altre, come la biblioteca, adattate per venire incontro alle esigenze didattiche.
Il dato principale che emerge, comunque, secondo il sindaco Sacco e la sua Giunta non può che essere politico: “La decisione sul destino dell’Istituto Sabatini che ospita la scuola primaria e dell’infanzia del centro abitato di Borgia avrebbe avuto tutt’altro esito se ci fossimo trovati ad operare in clima sereno. Invece, nel momento in cui piuttosto che interpellare l’amministrazione e quindi l’ufficio tecnico c’è chi preferisce rivolgersi ai carabinieri piuttosto che sollecitare l’intervento tecnico, sovvertendo l’ordine e l’opportunità delle competenze, ci troviamo ad operare in un allarmante scenario di denigrazione. Siamo oltre il buon senso e i rapporti civili: siamo in un quadro preoccupante in cui si minano le regole della democrazia e si punta a far cadere l’amministrazione comunale. Io posso anche andare a casa: la farei a testa alta, nella consapevolezza di aver operato con onestà, legalità e trasparenza nell’interesse esclusivo di Borgia e dei suoi cittadini. A questo punto anche le massime istituzioni di governo sul territorio dovrebbero prendere atto del fatto che la maggior parte degli edifici pubblici e scolastici in tutta Italia è sprovvisto del certificato di agibilità come la scuola di cui discutiamo”. C’è da ricordare che il plesso scolastico di cui si discute è destinatario di un finanziamento ministeriale per interventi di verifica sismica e adeguamento alle vigenti normative e la Regione Calabria Dipartimento 6 Infrastrutture – Lavori pubblici – Mobilità ha comunicato a tutti gli interventi beneficiari le linee guida per la realizzazione. In seguito al sopralluogo dei Carabinieri che hanno rilevato la presenza di crepe e infiltrazioni, e chiesto al Comune di comunicare a che titolo l’edificio resta aperto, il responsabile dell’area tecnica, ingegner Pietro Danieli, ha comunicato al sindaco: “In considerazione del fatto che occorrerebbe effettuare indagini più approfondite per acclarare la natura delle lesioni segnalate dalla Legione Carabinieri si rileva che le stesse indagini possono essere assorbite dall’intervento progettuale relativo ai lavori di verifica di vulnerabilità sismica e successivi interventi di consolidamento e adeguamento dei corpi A e B dell’istituto comprensivo, finalizzato all’ottenimento delle ottimali condizioni di staticità propedeutiche al conseguimento dell’agibilità dei due plessi scolastici, requisito necessario per consentire l’utilizzo degli stessi”. “Ribadisco che, in un clima diverso avremmo potuto procedere alle prove di vulnerabilità, sismica richieste dalle linee guida del Ministero per avere il finanziamento, nel periodo di Natale, a scuole chiuse – ribadisce il sindaco -. Visto che questo è il clima non mi assumo la responsabilità di lasciare aperta questa scuola: ognuno fa il proprio lavoro e io tolgo tutti dall’imbarazzo e chiudo la scuola. La domanda che vi faccio però è: se questa scuola non è strutturalmente idonea, tanto da sollevare il caso davanti ai carabinieri, mi spiegate perché mandate i bambini lì dentro e continuate a volerli mandare?”. Un interrogativo rafforzato da una seconda considerazione politica: “Chissà perché arrivano denunce ed esposti sempre in merito ad edifici, strade, opere infrastrutture su cui questa Amministrazione ha ottenuto importanti finanziamenti dimostrando una grande capacità progettuale”. Comunque, dopo le prove di vulnerabilità sismica, il Comune potrà procedere a bandire, con gara europea l’appalto, entro agosto del prossimo anno.