Brindisi, gatto preso a fucilate e poi investito
redazione | Il 04, Mag 2013
Nella città pugliese non si arresta l’emergenza per i gatti che vivono liberi. Aidaa chiede l’intervento dell’Amministrazione comunale
Brindisi, gatto preso a fucilate e poi investito
Nella città pugliese non si arresta l’emergenza per i gatti che vivono liberi. Aidaa chiede l’intervento dell’Amministrazione comunale
Riceviamo e pubblichiamo:
A Brindisi non si arresta l’emergenza per i gatti che vivono liberi. Una crudeltà dietro l’altra senza tregua. Antonella Brunetti, vice Presidente nazionale AIDAA (Associazione Italiana Diesa Animali Ambiente) oltre ad occuparsi delle colonie feline in città è l’unica ancora di salvezza per i gatti feriti per mano di psicopatici che si accaniscono contro queste povere vite. Ma Antonella Brunetti, con tutto l’amore e dedizione possibili non può arginare questa emorragia di vittime,ogni sforzo diventa mostruosamente inutile… Tantissimi gli appelli per trovare un appoggio; l’Associazione si era persino offerta di pagare un canone di fitto, ma senza alcuna risposta. La città tace… L’amministrazione non si è mai occupata di questi problemi, è
impreparata ad affrontare l’emergenza. I tempi per la realizzazione di un rifugio sono lunghi, ed intanto i casi di violenza si susseguono. L’ultimo gatto sfortunato di questi giorni è Nerone. Preso a fucilate, e poi investito, ha una paralisi irreversibile agli arti inferiori. Perchè tanta crudeltà? Perchè ci sono persone che impunemente sparano ad una innocente creatura della natura in pieno centro cittadino? Nerone è stato recuperato dai veterinari ASL che volevano sopprimerlo. Antonella Brunetti ha un filo diretto con loro, i quali spesso chiedono il suo intervento o dirottano su di lei le richieste di aiuto dei privati. Messa al corrente dei fatti, non se l’è sentita di farlo morire, come per gli altri casi, ha voluto lottare per ridare al micio una speranza di salvezza. Nerone è ora ricoverato presso una Clinica a Bari. Le sue funzioni vitali sono state stabilizzate, ma resterà pur sempre un gatto disabile, bisognoso di ulteriori interventi e cure, grazie al gesto di un folle. Non è mancata la denuncia contro ignoti, ovviamente. L’amministrazione dovrebbe con autorevolezza condannare questi atti di violenza, costituirsi parte civile contro i colpevoli. La legge condanna e punisce qualsiasi atto di maltrattamento nei confronti degli animali, nella fattispecie, l’art. 7 della legge 281 del 14.08.1991 recita: “E’ vietato a chiunque maltrattare gatti che vivono in libertà”. Per alcuni istanti ci sentiamo sprofondare nel Medioevo, quando la caccia ai gatti ed alle streghe erano bassa cultura purtroppo diffusa. Ma siamo nel 2013, e non siamo disposti a consentire che si reiterino questi orrori frutto di menti malate. Facciamo un appello alle istituzioni, alla gente, rompete il silenzio, l’indifferenza, denuciate questi fatti gravissimi di inciviltà, perchè la vita di un gattino di strada ha la stessa dignità di ogni altro essere senziente. DICIAMO BASTA ALLA VIOLENZA SUI MICETTI DI BRINDISI!