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TAURIANOVA (RC), MARTEDì 26 NOVEMBRE 2024

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Brindisi, non c’è tregua per gli animali vittime di abusi La denuncia di Aidaa

Brindisi, non c’è tregua per gli animali vittime di abusi La denuncia di Aidaa
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Non c’è tregua per gli animali e per quella
fetta di società ancora definibile civile all’interno del complesso
condominiale soprannominato “Appia verde” in via Cappuccini a Brindisi.
Ieri sera sono state rinvenute delle esche disseminate per i viali
condominiali , per le quali un cane di proprietà, Tyson, ha rischiato di
essere l’ennesima vittima di una lunga lista di decessi causati dalla mano,
forse la stessa, che per anni ha continuato indisturbata a preparare
miscele mortali contro gli animali. A questa lista, purtroppo, si
aggiungono tutti gli atti di crudeltà che hanno causato la morte di
un’intera colonia felina protetta e curata dall’A.I.D.A.A. direttamente dal
Presidente Protempore Antonella Brunetti , ” erano tutti sterilizzati e
curati con amore – dice- non potrò mai dimenticare lo strazio provato,
gatti sbranati da cani pit bull lasciati liberi dal titolare di
un’autofficina poco piu avanti , lunghe agonie per avvelenamento, gatti
privati del pelo con un rasoio elettrico, allontanati coattamente per
essere gettati nelle campagne, gatti presi a calci”.
Negli anni , sono stati numerosi gli interventi richiesti dal Presidente
Brunetti ai vari organi di polizia giudiziaria congiuntamente ai
sopralluoghi con il servizio veterinario ASL – area benessere animale;
verbali e accertamenti autoptici, indagini presso l’Istituto
zooprofilattico sperimentale competente hanno fatto emergere la drammatica
verità già sotto gli occhi di tutti ma in nessuna coscienza, non fosse
altro che quella di volontari che continuano a sostituirsi all’ente
pubblico e proprietario delle specie libere sull’habitat.

L’iter procedurale ai sensi delle vigenti normative, l’ art. 146 T.U. delle
Leggi Sanitarie, dell’art. 544-bis e 544-ter del codice penale, e del
provvedimento del Ministero della Salute, ” Ordinanza contingibile ed
urgente concernente norme sul divieto di utilizzo e di detenzione di esche
o bocconi avvelenati “(Gazzetta Ufficiale n.13-2009) che istituisce divieti
e obblighi per debellare la piaga degli avvelenamenti, prevede, così come è
stato fatto, l’inoltro di denuncia alla massima autorità competente, il
Sindaco, e presso la Procura della Repubblica, ma ad oggi sono venuti a
mancare tutti gli step successivi a tutela di persone ed animali per
evitare il reiterarsi degli episodi e per l’individuazione dei colpevoli.La
stessa Amministratrice dello stabile è stata diffidata dal Comune di
Brindisi per il mancato rispetto dei compiti previsti dall’associazione di
categoria.
Il silenzio è caduto come un sipario su centinaia di animali morti
ammazzati , vissuti nel breve tempo d’una misera vita e soprattutto morti
su una linea di totale menefreghismo.