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TAURIANOVA (RC), MERCOLEDì 27 NOVEMBRE 2024

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Brucia tendopoli San Ferdinando con 600 migranti africani Gli immigrati impediscono ai Vigili del Fuoco di intervenire nell'immediatezza. Vertice in Commissariato a Gioia

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SAN FERDINANDO – Un incendio di vaste proporzioni ha distrutto la maggior parte delle baracche e alcune tende della Protezione Civile nella cosiddetta “tendopoli” di San Ferdinando, ubicata nella seconda zona industriale del porto di Gioia Tauro. Il rogo, le cui cause sono ancora in fase di accertamento, si sarebbe sviluppato intorno alle 3.00 di notte estendendosi subito in tutta la sua furia all’interno del campo allestito dal Ministero degli Interni. Scattato l’allarme, sul posto sono giunti nel giro di qualche minuto i Vigili del Fuoco dei distaccamenti di Palmi e Polistena senza però poter intervenire: gli immigrati hanno infatti impedito ai pompieri di arrivare a spegnere le fiamme che si sono consumate da sole divorando circa 150 baracche. Secondo quanto si è appreso, non ci sarebbero morti ma, fino a quando non sono state ispezionate tutte le tende, si è temuto il peggio. La drammaticità dell’evento ha registrato anche comprensibili momenti di tensione. A San Ferdinando è appena giunto anche il Questore di Reggio Calabria, Grassi.

L’origine dell’incendio resta incerta. Al momento sembrerebbe che non si tratti di un fatto doloso, ma le indagini di Carabinieri e Polizia vanno avanti. Nella tendopoli, in questo periodo vivono poco meno di mille migranti, mentre nel periodo invernale in occasione della raccolta degli agrumi, la presenza si raddoppia. In questi minuti al Commissariato di Polizia di Gioia Tauro è in corso una riunione operativa alla quale partecipano il prefetto di Reggio Calabria, Michele Di Bari, il Questore, Raffaele Grassi, il responsabile della Protezione Civile regionale, Carlo Tansi, il Comandante della Compagnia Carabinieri, ten. Gabriele Lombardo, il Comandante dei Vigili del Fuoco e il sindaco di San Ferdinando, Andrea Tripodi.