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TAURIANOVA (RC), MERCOLEDì 15 GENNAIO 2025

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Bucita, nessuno spauracchio all’orizzonte Graziano a confronto con il Dipartimento Ambiente: Non diventeremo pattumiera di Cosenza

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CORIGLIANO-ROSSANO – Rifiuti, ad oggi non sussiste alcun pericolo che l’impianto tecnologico di Bucita, destinato al recupero della frazione organica, della frazione recuperabile del materiale indifferenziato e alla gestione dei materiali differenziati, possa aumentare il suo volume di lavoro. Degli oltre 150 comuni della provincia di Cosenza solo 33 continueranno a conferire presso la struttura di Corigliano-Rossano. Alcuni dei quali solo in modo parziale rispetto al passato. Questo almeno fino al 2021 e comunque non prima di eventuali nuovi interventi di ammodernamento che la Regione, tramite i concessionari, dovrà effettuare sulle linee di conferimento. Tutto ciò, ovviamente, non potrà avvenire se prima non ci sarà un confronto con il nuovo e ormai prossimo Governo della Città, basato innanzitutto sulla opportunità di dover continuare a vessare un territorio che in tema rifiuti ha già dato il suo pesante e indispensabile contributo alla Calabria.

Sono, questi, dati e circostanze emerse dall’incontro che il presidente de Il Coraggio di Cambiare l’Italia, Giuseppe Graziano, ha chiesto e ottenuto subito con i vertici del Dipartimento Ambiente della Regione Calabria per fare chiarezza sulla paventata ipotesi che con l’inizio del nuovo anno potesse riesplodere un nuovo caso Bucita.

Ci siamo caricati – dice Graziano – delle preoccupazioni dei cittadini e subito, in silenzio, ci siamo messi a lavoro per trovare risposte certe, documentate e fondate direttamente nel posto in cui andavano ricercate. Al momento – questo è quello che riferiscono gli uffici –non c’è alcun rischio che Bucita diventi la cosiddetta pattumiera della Provincia di Cosenza. E questa certezza è avvalorata dal fatto che sono operativi ben nove impiantiper il trattamento dello scarto “tal quale” e della frazione organica e differenziata. Quello di Bucita, tra questi, è il più ridotto in termini di utenza. Si pensi che la stessa Corigliano-Rossano lavora solo parzialmente i suoi rifiuti nel sito cittadino perché altra parte finisce presso la struttura di Rende. Così anche per Crosia, che negli ultimi anni ha aumentato di molto il ciclo della differenziata, conferendo la frazione indifferenziabile suCrotone insieme ai comuni di Mandatoriccio e Cariati. Nel bacino di Bucita, inoltre, non giungono più nemmeno i rifiuti di Villapiana e Trebisacce, dirottati su Rende. E questo – precisa il leader del CCI – dovrebbe essere l’assetto per i prossimi due anni in una prospettiva in cui le politiche per la differenziata nei comuni calabresi dovrebbero mantenere il loro trend di crescita.

Il Coraggio di Cambiare – aggiunge poi Graziano – ha raccolto con non poca preoccupazione i segnali di allarme, a questo punto infondati, pervenuti negli ultimi giorni da comitati e associazioni ambientaliste riguardo al futuro di Bucita. Denunce forticariche di appelli ai giovani affinché facessero sentire la loro indignazione rispetto all’ennesimo (ma questa volta scongiurato) sopruso ai danni dell’ecosistema del territorio. Credo però che il coinvolgimento delle nuove generazioni debba essere proiettato principalmente nella valorizzazione delle politiche per l’ambiente. Insieme alla protesta, bisognerebbe invogliare i giovani a farsi promotori nelle famiglie e nei loro ambienti della sana pratica della differenziazione dei rifiuti. Perché se è vero che la battaglia contro discariche, inceneritori e qualsiasi altro presidio di conferimento e trattamento rifiuti è un principio sacrosanto che condivido a pieno, è pur vero che insieme alla lotta deve camminare la proposta. E di proposte – scandisce – per poter, ad esempio, chiudere totalmente il ciclo dei rifiuti sul nostro territorio, creando lavoro e profitto, in questi anni non ne ho sentita nessuna. Anche da qui, da progetti ed intuizioni per il futuro che trasformano i problemi in risorsa – conclude – parte la sana politica per una terra che vuole avere il coraggio di cambiare.

Stasi: Il Dipartimento Ambiente annulli il proprio provvedimento

Non possiamo che apprezzare l’intervento del sub-commissario Graziano rispetto alla questione Bucita. Non avevamo dubbi che i suoi strettissimi rapporti all’interno del Dipartimento Ambiente, di cui é stato dirigente in uno dei periodi più neri della storia dei rifiuti calabresi (come certificato da una commissione parlamentare di inchiesta), sarebbero stati utili per tentare goffamente di fare campagna elettorale.

Ma di questo, francamente, ci importa poco: certo consenso si abbatte con la stessa facilità con cui si sono abbattuti gli alberi in Sila, purtroppo.

Ciò che invece ci preoccupa é il solito giochetto della burocrazia di quel Dipartimento che, come sempre, crea le condizioni per devastare i territori e poi le sfrutta nei momenti di emergenza. Così fu con il dirigente Graziano, così é stato con il dirigente Gualtieri, così é con il dirigente Reillo. Le uniche eccezioni negli ultimi vent’anni sono state quelle create dalla popolazione, come accadde a Rossano e Corigliano quattro anni fa, e come temo dovremo fare anche oggi.

Già perché a rendere formalmente Corigliano-Rossano la piattaforma di trattamento dell’intera provincia dal 1 Gennaio 2019 fino al 2039, con una specifica nota, non é stato babbo natale, ma il dirigente del Dipartimento Ambiente, Reillo. E questo non soltanto comporterebbe il sovraccarico dell’impianto, il riempimento delle strade di camion di rifiuti (immaginate l’impatto estivo) e l’ennesima penalizzazione dell’unico territorio della provincia di Cosenza che é stato disponibile ad ospitare un impianto pubblico, ma implicherebbe anche l’individuazione di un’altra discarica nelle vicinanze, l’ennesima. Magari quella di Scala Coeli? O la terza di Bucita? Magari per le quantità chieste dall’ATO DI Cosenza, ovvero dalla premiata ditta Manna-Lizzano? Si tratta di un’idea, quella di continuare a sfruttare il versante ionico come la discarica della Regione, che deve essere stroncata sul nascere.

Ed a proposito di chiusura del ciclo dei rifiuti sul territorio, non ce la prendiamo se Graziano non ha letto le decine di proposte correlate che abbiamo prodotto ripetutamente in questi anni, con tanto di ricadute positive in termini di tributi per i cittadini e di posti di lavoro; ciò che ci terrorizza è di poter veder realizzate le sue di proposte al riguardo, visti i risultati catastrofici del suo operato da Dirigente del Dipartimento Ambiente e sub-commissario all’emergenza ambientale, sia in termini sanitari che di costi a carico dei cittadini.

Aldilà del tentativo autolesionista di fare campagna elettorale sui rifiuti, cosa che se fossi un consulente di Graziano gli consiglierei di evitare accuratamente (ma che sarà inevitabile), se vogliamo cogliere un lato positivo in questa vicenda approfittando della disponibilità degli attuali dirigenti del Dipartimento, allora li invitiamo – piuttosto di prendere il caffè con il vecchio capo – ad emanare formalmente una seconda nota da inviare a tutti i Comuni in cui si annulla la propria nota dei giorni scorsi. Un atto semplice, ma efficace.

Il resto somiglia solo al solito becero tentativo di generare confusione con l’obiettivo di disinnescare la civile e legittima mobilitazione in atto, in modo da attendere il momento propizio e far trovare la popolazione a cose già fatte.

Un tentativo che é fallito miseramente.

Per quanto riguarda quando dichiarato dal Commissario Bagnato, del quale questa volta apprezziamo l’attenzione annunciata sulla questione, precisiamo soltanto che quanto affermato sulla capacità dell’impianto purtroppo vale solo in un paese civile, dal momento che nel passato – anche molto recente – le capacità nominali degli impianti di trattamento sono state sistematicamente aumentate in occasione di ogni emergenza, in barba ovviamente alla normativa ambientale ed alla qualità del trattamento. Ma del resto si tratta di tematiche che conosce bene, avendo avuto anche ruoli all’interno dei commissariamenti d’emergenza ambientale. In questo settore, dunque, ciò che ci auguriamo, oltre alla massima attenzione già annunciata, é la rimozione del sub commissario Lizzano in quanto sostanzialmente incompatibile a tutelare gli interessi della nostra città.

Flavio Stasi

Portavoce Movimento Corigliano-Rossano Pulita