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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 22 DICEMBRE 2024

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‘Buon 1 maggio, lavoratore suicidato’

‘Buon 1 maggio, lavoratore suicidato’

| Il 02, Mag 2012

Lo slogan del sindacato di CasaPound anche davanti al cimitero di Nicastro di Lamezia Terme

di ANTONIETTA BRUNO

‘Buon 1 maggio, lavoratore suicidato’

Lo slogan del sindacato di CasaPound anche davanti al cimitero di Nicastro di Lamezia Terme

 

di Antonietta Bruno

 

 

‘Buon 1 maggio, lavoratore suicidato’. Questo l’emblematico slogan impresso su uno striscione che il sindacato di CasaPound ha inteso posizionare davanti ai cimiteri d’Italia in occasione della festa del 1° maggio. “In tempi di crisi il 1 maggio si celebra anche così”, hanno fatto sapere dai vertici nazionali. E chiara è stata la loro provocazione “targata Blu”e dedicata al blocco lavoratori unitario, ovvero, al sindacato nato in seno a CasaPound Italia, che aveva già messo a segno negli ultimi mesi due azioni contro i licenziamenti avviati dall’azienda di autotrasporto trentina Arcese e dalle Officine meccaniche ferroviarie del Salento e un blitz coordinato in una cinquantina di città italiane contro la riforma del lavoro e la modifica dell’articolo 18.

Una cinquantina in totale tra città e piccoli centri dal Nord al Sud del Paese scelti per affiggere gli striscioni, tra questi, anche il cimitero di Nicastro di Lamezia Terme e quello di via Puglia a Catanzaro Nord. “Ci sono sindacati che non festeggiano”, si legge in calce ai volantini ‘choc’ che stanno facendo il giro del web: l’immagine rappresentata è quella di un operaio impiccato che pende da un grande ‘1’. A lato la scritta: ”Forse non ti interessa più, ma a Roma oggi c’è un gran concerto. Buon 1 maggio, lavoratore suicidato”. E il ‘concertone’ organizzato da Cgil, Cisl e Uil a piazza San Giovanni è finito anche su uno degli striscioni esposti dal sindacato di Cpi a Roma: “Buon 1 maggio, lavoratore suicidato, stasera niente concerto”, la frase riferita al concertone di Cgil, Cisl e Uil.

“Rifiutiamo la logica da ‘panem et circenses’ dei sindacati, anche perché di ‘panem’, a differenza di quanto avveniva nell’antica Roma, oggi non se ne vede più – sottolinea Blu in una nota – Di fronte a una lista di imprenditori e lavoratori ‘suicidati’ da uno Stato strozzino che si allunga ogni giorno di più e a una riforma che punta a ridurre i lavoratori in stato di servaggio, Cgil, Cisl e Uil non sanno fare di meglio che pretendere di utilizzare come una vetrina, peraltro a costo zero, piazza San Giovanni, sperando così di far dimenticare a suon di musica la loro inettitudine. Noi però a questo gioco ipocrita non partecipiamo. E’ il 1 maggio, ma non c’è niente da festeggiare”.