Cada Berlusconi con la Lega e il suo razzismo
redazione | Il 09, Nov 2011
“C’è da sperare che dopo la fine di questo governo nessuno nel centro sinistra si sogni di gettare un amo a Bossi e soci; che nessuno si permetta più di ammiccare a questo partito per interessi tattici od elettoralistici”
di LUIGI PANDOLFI
Cada Berlusconi con la Lega e il suo razzismo
“C’è da sperare che dopo la fine di questo governo nessuno nel centro sinistra si sogni di gettare un amo a Bossi e soci; che nessuno si permetta più di ammiccare a questo partito per interessi tattici od elettoralistici”
Se cade Berlusconi, ci toglieremo dalle scatole anche la Lega. Un’ovvietà, si dirà. Si, ma la questione ha implicazioni ben più profonde del semplice dato di fatto.
Ho sempre detto che l’anomalia italiana non consiste solo nel fatto che un personaggio come Berlusconi faccia il Presidente del Consiglio, ma che, grazie a Berlusconi, un partito coma la Lega stia al governo del paese e ne detti l’agenda politica.
Non bastano il conflitto d’interessi, i processi ed i vizi del Cavaliere a descrivere lo stato di decadenza in cui versa il nostro sistema politico, l’intera vita nazionale: il fatto che un partito secessionista, razzista e xenofobo, occupi le stanza più sontuose dei palazzi del potere, dà la cifra di come la nostra democrazia si sia profondamente ammorbata in questi anni, di come la Repubblica nata dalla Resistenza e dai suoi valori abbia nell’ultimo ventennio smarrito il senso della sua missione.
Non sono stati in molti in questi anni, specie nel mondo politico, a ribellarsi contro gli strappi alla legalità costituzionale di cui il Carroccio è stato artefice. Ammiccamenti, sottovalutazioni, minimizzazioni hanno segnato colpevolmente l’atteggiamento della politica, e di gran parte del mondo intellettuale, nei confronti di un partito il cui profilo è perfettamente assimilabile a quello delle più note, famigerate, formazioni politiche dell’estrema destra populista e xenofoba europea.
Oggi che Berlusconi sembra ad un passo dall’uscita di scena, questo atteggiamento continua a non cambiare. Ci si augura la caduta del premier, giustamente, ma non si dice che questa caduta è auspicabile anche perché metterebbe fine allo scempio delle istituzioni repubblicane ad opera di una formazione politica anticostituzionale come la Lega.
C’è da sperare che dopo la fine di questo governo nessuno nel centro sinistra si sogni di gettare un amo a Bossi e soci; che nessuno si permetta più di ammiccare a questo partito per interessi tattici od elettoralistici.
Cada Berlusconi, con la Lega ed il suo razzismo. E che per il futuro non sia più ammissibile che il fascismo, ancorché in camicia verde, possa avvelenare la vita politica nazionale grazie alla complicità, o all’ignavia, di un ceto politico interessato soltanto alla sua riproduzione.
La “ricostruzione” del paese passa anche attraverso il debellamento delle idee nocive – in tema di immigrazione, di sicurezza, di Mezzogiorno, di unità della nazione – che la Lega in questi anni ha, con successo, veicolato, in assenza di qualsiasi argine da parte dell’opposizione e di gran parte degli intellettuali “professionali”.
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