Calabrese investito e ucciso nel Bergamasco. Rintracciato il pirata, era positivo alla cannabis La vittima, un architetto, era assessore comunale nel comune lombardo dove risiedeva. L'investitore è stato arrestato dopo essere stato rintracciato e sottoposto ad accertamenti
Un calabrese residente in provincia di Bergamo è morto dopo essere stato travolto ed ucciso da un’auto pirata. La vittima è Francesco Pavone, motociclista di 57 anni ucciso questa mattina da un furgone pirata a Grassobbio. L’uomo era assessore comunale all’Edilizia e ai Lavori pubblici. Di professione architetto, lavorava come dirigente dell’Aler di Bergamo. Nel momento in cui è stato travolto dal furgone guidato da Matteo Vitali, poi arrestato, stava andando al lavoro. Di origini calabresi, Pavone viveva da molti anni a Grassobbio. Sposato, due figli, a breve sarebbe diventato nonno.
«Sono molto dispiaciuto perché perdo un amico e un professionista», ha commentato il sindaco Ermenegildo Epis. Dai primi accertamenti, l’autista è risultato positivo alla cannabis. L’uomo è stato rintracciato dalla polizia stradale all’ospedale Bolognini di Seriate, dove l’uomo si era recato dopo aver provocato un secondo incidente stradale, nel quale è rimasto ferito. Il fermato gestisce un autolavaggio a Zanica, sempre nel bergamasco.
Dopo i controlli in ospedale, l’autista, Matteo Vitali, è stato arrestato dalla polizia stradale di Bergamo e portato in carcere con l’accusa di omicidio colposo. L’uomo è titolare di un autolavaggio tra Grassobbio e Zanica, non distante dal luogo dell’incidente.