Calabresi e ‘ndrangheta, Conia replica a Beppe Grillo Il sindaco di Cinquefrondi: "La cosa più brutta è la facilità con la quale si offende un popolo"
Monta la polemica per le parole di Beppe Grillo rivolte ai calabresi durante lo spettacolo teatrale a Catanzaro, in merito arriva la replica di Michele Conia Portavoce de “Il sud che sogna” e Sindaco Cinquefrondi, che pubblichiamo integralmente di seguito:
“Caro Beppe Grillo,
prima di fare affermazioni così offensive sulla Calabria, aspetterei i dati definitivi per verificare quanti calabresi hanno chiesto il reddito di cittadinanza, mi chiederei, inoltre, se alcune “condizioni” poste per ottenerlo non danneggino proprio le zone più povere, ad esempio i tanti giovani che non potendo permettersi una casa sono residenti con i genitori e quindi rientrano nello stato di famiglia e nell’ Isee dei genitori. E questo è solo uno dei tanti esempi che potrei fare. Ma la cosa più brutta è la facilità con la quale si offende il popolo calabrese: le assicuro che ci sono tantissime persone in Calabria che della ndrangheta semmai sono vittime e tante che ogni giorno la combattono rischiando la vita. Forse la Calabria vera dovrebbe conoscerla non solo nei teatri. Se la sua tesi fosse vera il suo movimento politico avrebbe preso tantissimi voti dalla ndrangheta, visti i risultati che avete avuto in Calabria. Queste parole non le meritano nemmeno i suoi attivisti ed i suoi parlamentari calabresi; provi almeno a chiedere scusa perché lei ci ha insegnato l’uso del vaffanculo e, attenzione, i calabresi potrebbero presto usarlo con lei”.