Calabria, ascensore rotto: defunto resta in reparto Il guasto ha impedito il trasferimento dell'uomo in obitorio. Le reazioni della politica
Una persona che era ricoverata in ospedale è deceduta per l’aggravamento delle sue condizioni, nel pomeriggio di ieri, ma il suo corpo, almeno fino a stamattina, è rimasto nel reparto per l’impossibilità di trasferirlo in obitorio a causa del guasto dell’ascensore della struttura sanitaria. E’ accaduto nel nosocomio di Serra San Bruno, in provincia di Vibo Valentia da tempo al centro di una serie di problemi. I vertici dell’ospedale, da quanto si è appreso, hanno contattato l’azienda che ha montato gli ascensori ma, al momento, nessun intervento è stato messo in atto per riparare il guasto. Già a dicembre scorso, il nosocomio di Serra San Bruno era stato al centro delle polemiche poiché l’ascensore era rimasto inutilizzabile per l’ultima settimana dell’anno. A gennaio, inoltre, un’altra incresciosa vicenda aveva riguardato l’insufficienza degli spazi dell’obitorio che aveva portato alla sistemazione delle bare, con all’interno i defunti, in un corridoio adiacente.
Senatore di Forza Italia, Giuseppe Mangialavori
«È vergognoso quanto avvenuto nell’ospedale di Serra San Bruno. La direzione del nosocomio e i vertici dell’Asp di Vibo Valentia devono individuare subito le responsabilità e fare in modo che episodi del genere non abbiano più a verificarsi». Lo dichiara il senatore di Forza Italia Giuseppe Mangialavori in merito alla vicenda del paziente deceduto la cui salma, a causa di un guasto all’ascensore, è rimasta per molte ore in reparto senza essere trasferita nell’obitorio. «Purtroppo – continua il parlamentare –, l’ultimo episodio raccontato dalla stampa conferma lo stato pietoso della sanità calabrese, un sistema malato, da terzo mondo, nel quale la dignità viene negata pure ai morti. A dicembre, l’ascensore dell’ospedale di Serra San Bruno era rimasto fuori servizio nell’ultima settimana dell’anno, mentre a gennaio l’insufficienza degli spazi dell’obitorio aveva portato alla sistemazione delle bare, con all’interno i defunti, in un corridoio adiacente. Francamente, la misura è colma e non sono più accettabili situazioni di questo tipo». «Ritengo, pertanto – conclude Mangialavori –, che chi di dovere debba al più presto fare chiarezza su quest’ultimo episodio e adottare le giuste soluzioni affinché casi simili non si verifichino più. Allo stesso tempo, però, non posso fare a meno di notare che mentre governo e Regione ingaggiano la solita guerra di potere per conquistare il diritto di nominare i vertici delle Aziende sanitarie della Calabria, gli ospedali continuano a essere teatro di vicende tragiche e scandalose, inammissibili in qualunque società che si ritenga civile».