Calabria, B&B non possono essere attività imprenditoriale Il consigliere regionale Gallo chiede di sbloccare l’iter di riforma della normativa
A norma di legge, chi in Calabria intendesse fare del proprio bed and breakfast l’oggetto di una specifica attività imprenditoriale non può farlo. Vietato dalla legislazione regionale vigente, oggetto di un provvidenziale intervento legislativo bloccato però da mesi per la mancanza del parere del Consiglio delle autonomie locali.
Lo segnala il consigliere regionale Gianluca Gallo, dando voce alle preoccupazioni a più riprese espresse sul punto da Confartigianato Calabria. Al centro della scena, le leggi con cui, agli inizi del 2017, la Regione ha modificato la disciplina in materia di attività di accoglienza ricettiva, introducendo delle previsioni tuttavia sonoramente bocciate dall’Autorità Garante per la Concorrenza ed il Mercato, intervenuta per contestare la riduzione della portata ricettiva dei B&B e soprattutto per censurare la scelta di limitare lo svolgimento dell’attività di gestione degli stessi ad iniziativa da svolgere in forma non imprenditoriale ed in via saltuaria ed occasionale.
«Da un giorno all’altro – rimarca Gallo – ci si è ritrovati nell’impossibilità di poter fare della cura e gestione di un B&B un lavoro vero e proprio, con conseguenze anche occupazionali alquanto gravi in una regione a vocazione turistica che nel settore dell’accoglienza e della ricettività dovrebbe invece trovare le basi della propria crescita». Nella consapevolezza di dover porre rimedio all’assurdo legislativo venuto a determinarsi, lo scorso Ottobre la Giunta regionale ha presentato di propria iniziativa un disegno di legge, subito affidato alla Seconda Commissione consiliare per l’esame di merito. L’analisi del testo, recante “disposizioni per adeguare ai principi della libera concorrenza e libero mercato la disciplina in materia di attività di accoglienza ricettiva “bed and Breakfast” e di esercizi di affittacamere”, è stata però sospesa per l’oggettiva necessità della Seconda Commissione di acquisire il parere del Consiglio delle autonomie locali.
«Fatto sta – osserva Gallo – che da Novembre ad oggi il cammino del provvedimento non ha mosso altri passi avanti, con notevoli ripercussioni sulle prospettive del settore». Motivo per il quale l’esponente del gruppo consiliare della Cdl «invita il Consiglio delle autonomie locali a provvedere con urgenza a quanto di competenza qualora non l’abbia ancora fatto, e la Seconda Commissione a dare nuovo impulso all’iter della proposta di legge di modifica, affinchè una situazione normativa paradossale venga ricondotta alla normalità della logica e del diritto, consentendo agli imprenditori calabresi del comparto, molti dei quali giovani, di poter investire con fiducia e serenità, nell’interesse della Calabria».