Calabria, conclusi lavori quarta Commissione Sì alla legge istitutiva della "Riserva naturale regionale Valli Cupe"
La quarta Commissione “Assetto e utilizzazione del territorio e protezione dell’ambiente”, presieduta dal consigliere Domenico Bevacqua, ha aperto i propri lavori pomeridiani approvando all’unanimità la legge istitutiva della “Riserva naturale regionale Valli Cupe”. La legge consta di 15 articoli e di una corposa documentazione bibliografica e scientifica ed è stata accuratamente visionata dal Dipartimento politiche ambientali della Giunta regionale diretto da Orsola Reillo e dal settore legislativo del Consiglio regionale diretto da Antonio Cortellaro.
A proporla, il consigliere regionale Mimmo Tallini che ha ringraziato la Commissione, l’assessore all’Ambiente Antonietta Rizzo presente ai lavori, gli organismi della Giunta e del Consiglio che hanno dato l’ok alla legge per l’attenzione dimostrata. “La Regione dimostra così- ha detto Tallini- di saper valorizzare il proprio patrimonio naturalistico e, nello specifico, un’area come le Valli Cupe della Sila piccola riportata negli itinerari di prestigiose guide nazionali ed internazionali di turismo (“Cento luoghi incantati da vedere nella vita”- Rizzoli- e la guida internazionale “Lonely Planet”) e, recentemente, attenzionata persino da una troupe televisiva della Bbc (la prestigiosa televisione del Regno Unito), impegnata nella realizzazione di un servizio sulle bellezze italiane.
S’apre ora, per questo modello di sviluppo che giovani coraggiosi, amministratori, piccoli imprenditori e le associazioni ambientaliste dell’area sono riusciti, con le loro sole forze, a far diventare meta di naturalisti, botanici ed escursionisti, ma anche area di grande interesse turistico e molto frequentata dalle scuole, una nuova fase. Col sostegno della Regione siamo sicuri che si potrà fare molto di più e meglio. Se l’azione virtuosa dal basso interagisce con le politiche di sviluppo della Regione, come sta avvenendo, si possono avere effetti positivi per tutti”. Le “Valli Cupe” fanno parte del paesaggio della Sila catanzarese che la presenza di un canyon – unico nel suo genere – e di circa cento cascate rendono suggestivo e dal forte interesse scientifico”.
“Si è così raggiunto l’obiettivo – ha aggiunto il presidente Bevacqua – di valorizzare uno dei paesaggi più suggestivi del Mezzogiorno rispondendo alla filosofia guida di questa amministrazione regionale, che è dare grande impulso all’ambiente, trovando soluzioni utili alla comunità e funzionali allo sviluppo del territorio. Il progetto di legge va proprio in questa direzione, consentendo di pensare a questa parte della nostra Sila come ad una riserva regionale protetta: decine di cascate, un canyon unico nel suo genere e un’area che quest’estate ha registrato 45mila visitatori e che, se sarà adeguatamente attrezzata, potrà generare sviluppo e nuova occupazione”.
Il testo di legge identifica tre ambiti territoriali distinti geograficamente, ma tutti caratterizzati dalla presenza di comuni elementi naturalistici di grande valenza ecologica e paesaggistica come ha spiegato nel corso della recente audizione il botanico Carmine Lupia. L’area protetta si articola in un sistema costituito da tre corpi tra loro distinti: tratto del fosso Valli Cupe, con il Canyon Valli Cupe e l’acrocoro di Monte Raga; tratto del torrente Campanaro, con la Cascata Campanaro, la Cascata dell’Inferno; tratto del fiume Crocchio, con le Gole e cascate del Crocchio, monolite di Pietraggìallu e alberi monumentali di Cavallopoli. Per quanto riguarda il canyon Valli Cupe si tratta di rara formazione geologica profondamente incassata in un substrato costituito da conglomerato poligenico – di straordinario effetto scenografico – originatasi a seguito della lenta azione di scavo esercitata dal torrente omonimo, che nasce a circa 700 m di altitudine alle pendici meridionali del Monte Crozze, con sulla vetta la splendida Chiesa votiva eretta sul finire degli anni Venti del secolo scorso e il cui versante settentrionale si sviluppa proprio dirimpetto il centro storico di Sersale.
Storia, leggende,risorse naturalistiche (incluse emergenze botaniche e faunistiche di grande valore scientifico) e presenze come il lupo, il gatto selvatico (specie ormai a rischio di estinzione), la volpe, i mustelidi (martora, faina, tasso, donnola), l’istrice, il ghiro, lo scoiattolo nero meridionale, il capriolo, il cinghiale e la lepre ed una notevole presenza della popolazione ornitologica (corvo imperiale, gheppio, falco pellegrino, astore, sparviere, poiana, nibbio bruno, nibbio reale, falco di palude, albanella, biancone, falco lodolaio, gufo reale, allocco, barbagianni, assiolo, airone cinerino) rendono particolarmente attrattiva l’intera area. Tra le specie di maggiore interesse scientifico si ricordano: la Woodwardiaradicans, vero e proprio fossile vivente di origine tropicale, inserita tra l’altro nella lista rossa; la Pteride di Creta, altra specie di felce relittuale dell’antica flora tropicale; la Felcetta lanosa, segnalata nel sud Italia solo nell’area delle Valli Cupe; l’Osmunda regalis, specie di felce oceanica, anche questa molto antica.
Successivamente all’approvazione dell’Istituzione della riserva naturale regionale delle Valli Cupe, la quarta Commissione ha discusso ed approvato, con il solo voto di astensione del consigliere Domenico Tallini, una proposta di legge di iniziativa del consigliere Giuseppe Giudiceandrea (Servizi di emergenza nelle aree montane), e i provvedimenti amministrativi di iniziativa della Giunta regionale inerenti il Piano regionale di gestione dei rifiuti e il così detto PRAC(piano regionale amianto per la Calabria), e la proposta del Piano regionale dei Trasporti.
“In quanto co-firmatario del disegno di legge – ha sottolineato il presidente Bevacqua a conclusione dei lavori – ho seguito con particolare attenzione l’iter della proposta normativa per il potenziamento dei servizi di emergenza nelle aree montane e sono davvero lieto per la sua odierna approvazione. I volontari del Soccorso alpino e Speleologico calabrese – ha sottolineato Domenico Bevacqua – hanno da sempre svolto un lavoro importantissimo nelle zone impervie e montane, sia nelle operazioni di salvataggio, sia in quelle di ricerca dei dispersi, in particolare per quanto concerne i cosiddetti “soccorsi speciali” da effettuare presso cascate, pareti verticali e grotte. Si tratta di un patrimonio e di una risorsa specifica e peculiare, rispetto alla quale la Regione ha più volte manifestato l’intenzione di riconoscere in maniera tangibile la rilevanza.
A tale scopo, il presente disegno di legge fissa, innanzi tutto, la funzione di pubblica utilità delle attività svolte dal Soccorso Alpino e Speleologico della Calabria, articolazione regionale del Corpo Nazionale soccorso alpino e speleologico (SASC-CNSAS). Il testo provvede, inoltre – ha proseguito il presidente Bevacqua – a definire la collaborazione con il SUEM (Sistema di Urgenza e di Emergenza Medica), disponendo un’apposita convenzione fra Regione e Soccorso Alpino e un coordinamento con i servizi di elisoccorso. All’interno della predetta convenzione, verrà stabilito l’ammontare, di cui si farà carico la Regione, delle spese sostenute dal Soccorso Alpino e Speleologico direttamente riconducibili all’erogazione dei servizi descritti”.
“Nel corso della seduta – ha continuato Bevacqua – sono stati approvati anche il nuovo Piano regionale per la gestione dei rifiuti e il nuovo Piano regionale dei trasporti. Si tratta, in entrambi i casi di due strumenti di programmazione attesi da decenni necessari per la costruzione di un modello di sviluppo che promuova e rilanci le prospettive dell’economia e della società calabrese . Al termine della lunga discussione – ha detto il presidente della quarta Commissione – ho chiaramente evidenziato come ci attendiamo il rispetto puntuale dei cronoprogrammi presentati dagli assessori e dai dirigenti. A questo scopo, sarà mia cura convocare in apposite sedute, con cadenza quadrimestrale, gli assessori e i dipartimenti competenti, affinché illustrino, passo dopo passo, l’andamento della effettiva implementazione di quanto previsto nei Piani”.
Ai lavori della Commissione hanno fornito il loro contributo i consiglieri Guccione, Nucera, Giudiceandrea, Tallini e Pasqua. Sono stati auditi gli assessori Antonietta Rizzo (Ambiente) e Francesco Russo (Trasporti) e i dirigenti generali Orsola Reillo (Ambiente) e Domenico Pallaria (Lavori Pubblici).