Image Image Image Image Image Image Image Image Image Image

TAURIANOVA (RC), GIOVEDì 28 NOVEMBRE 2024

Torna su

Torna su

 
 

Calabria, controlli Arpacal su acque di balneazione Ispezionate quelle di trenta Comuni

Calabria, controlli Arpacal su acque di balneazione Ispezionate quelle di trenta Comuni
Testo-
Testo+
Commenta
Stampa

Tra poco più di due mesi inizierà la stagione estiva 2019, che per la nostra regione inevitabilmente è sinonimo di mare, visto che sono oltre 7.400 i chilometri di costa calabrese suddivisi in tutte e 5 le province. Anche se non è solo l’acqua dello Jonio e del Tirreno ad offrire al turista la possibilità di “fare un bagno”, visto che lo stesso può dirsi per un fiume o l’acqua di un lago. Tra eccellenze, casi limite e diverse criticità riscontrare ogni anno in diversi punti di campionamento calabrese, da aprile 2019 sono iniziati i consueti controlli dell’Arpacal che si dovrà occuperà del monitoraggio e della definizione dell’idoneità delle acque destinate alla balneazione sulla base di una normativa di tipo sanitario (Decreto Legislativo n. 116/08 e Decreto Ministeriale 30.03.2010 ) verificare il rispetto dei limiti si legge per i parametri di enterococchi intestinali con un valore limite = 200 (UFC*/100 ml) delle acque marine e 500 (UFC*/100 ml) per le acque interne e di escherichia coli con un valore limite = 500 (UFC*/100 ml) per le acque marine e di 1000 (UFC*/100 ml) per quelle interne.

I primi rilievi su 30 comuni dello jonio e del tirreno
Provincia di Catanzaro: Belcastro, Botricello, Cropani, Sellia Marina
Provincia di Cosenza: Calopezzati, Cariati, Crosia, Grisolia, Mandatoriccio, Pietrapaola, Paria a Mare, San Nicola Arcella, Rossano, Santa Maria del Cedro, Scala Coeli, Scalea, Tortora
Provincia di Reggio Calabria: Bagnara Calabra, Gioia Tauro, Palmi, Reggio Calabria, Villa San Giovanni, San Ferdinando
Provincia di Crotone: Cirò, Cirò Marina, Crucoli
Provincia di Vibo Valentia: Joppolo, Nicotera, Ricadi

In caso di superamento dei limiti di legge Arpacal darà immediata comunicazione ai comuni interessati affinché questi, con ordinanza del sindaco, adottino i divieti temporanei di balneazione e appongano intorno all’area segnaletica idonea a far conoscere il divieto ai bagnanti.

Controlli mirati e idoneità sanitaria

I campioni d’acqua prelevati dai tecnici dell’Arpacal nei vari punti di prelievo, vengono trasferiti in laboratorio per le analisi e i risultati validati e inseriti nella banca dati dell’Arpacal e del Ministero della Salute. Tali risultati vengono utilizzati sia per la verifica dell’idoneità igienico-sanitaria delle acque durante i prelievi sia per la loro classificazione. La normativa, infatti, introducendo i concetti di gestione e valutazione del rischio, definisce delle concentrazioni “medie” dei parametri microbiologici analizzati ai quali sono stati associati dei livelli di rischio crescente per la salute pubblica. Alla fine di ogni anno, i risultati delle analisi dei campioni raccolti nelle ultime 4 stagioni per ciascuna area di balneazione vengono elaborati su base statistica e suddivisi in classi di qualità di appartenenza.

La classe delle acque di balneazione:
^ Eccellente
^ Buona
^ Sufficiente
^ Scarsa

Arpacal ricorda che la balneazione è sempre vietata: nei porti per motivi legati al transito di imbarcazioni, alla foce dei fiumi per motivi igienico sanitari legati a ciò che i fiumi trasportano, nelle aree marine protette in Zona “A” e nelle aree industriali.