Calabria, cresce la povertà: un cittadino sue due a rischio La Cisl commenta i dati allarmanti: "Urge ridare dignità alle persone attraverso il lavoro"
“La situazione al Sud è pesantissima. Gli ultimi dati disponibili emersi dall’analisi realizzata dall’Ufficio studi della Cgia, – afferma la segretaria generale UST Cisl Reggio Calabria Rosi Perrone – evidenziano che il rischio di povertà o di esclusione sociale tra il 2006 e il 2016 è aumentato in Italia di quasi 4 punti percentuali, raggiungendo il 30% della popolazione, arrivando a toccare il 46,7% in Calabria, questo vuol dire che un cittadino su due è in una condizione di grave deprivazione. Urge combattere le povertà e ridare dignità alle persone attraverso il lavoro. Auspichiamo che il Governo che si andrà a insediare a Palazzo Chigi, di concerto con il Parlamento appena eletto, adotti misure utili alla veloce ripresa del Paese”.
“Una ripresa che deve puntare soprattutto alle aree del Sud – prosegue Perrone -perché sempre più la Calabria sta perdendo i suoi giovani, molti laureati, che sono costretti ad emigrare, andando via dall’Italia. Tutto ciò è possibile se si guarda al Sud come sponda del Mediterraneo, e interlocutore privilegiato con i paesi dell’Africa del Nord, al porto di Gioia Tauro e al suo sviluppo in una visione di Zona economica speciale. La città metropolitana di Reggio Calabria, con il suo aeroporto da potenziare con nuovi investimenti, deve diventare un nodo strategico per puntare all’Europa guardando al Mediterraneo e ai paesi dell’est. Sappiamo bene che l’Albania, -solo per fare un esempio- negli ultimi venti anni è cresciuta notevolmente, attuando le politiche giuste, diventando addirittura centro di interesse anche per gli italiani. Non possiamo pensare ad uno sviluppo dell’Italia, del Sud, senza pensare all’Europa, e alla costruzione degli Stati Uniti d’Europa per essere più vicini alla gente e saper cogliere le loro istanze. Un’Europa che parli al cuore dei popoli, eliminando la troppa burocrazia che ha solo favorito una visione distorta della politica europea. Penso ad una Calabria cuore del Mediterraneo con una visione europeista”.
“Per tutto questo urge, dunque, adottare politiche del lavoro e dello sviluppo economico adeguate, – conclude Perrone – pensando anche a migliorare la rete infrastrutturale locale calabrese al fine di rendere più competitive le realtà imprenditoriali presenti, seppur a macchia di leopardo, e favorire così lo sviluppo. Da parte nostra saremo sempre vigili negli interessi dei lavoratori e siamo pronti a sederci ai tavoli di confronto per contribuire al reale cambiamento di questa terra affinché non ci siano più giovani costretti ad emigrare e si realizzi l’inclusione sociale”.