Grave gesto intimidatorio a don Ennio Stamile Il coordinatore di Libera Calabria ha trovato legato allo specchietto retrovisore esterno della sua auto un sacco contenente la carcassa di un capretto. La condanna del mondo politico
Persone non identificate hanno messo in atto un’intimidazione ai danni di don Ennio Stamile, coordinatore per la Calabria di Libera. Mentre il sacerdote cenava in un ristorante di Cetraro, un centro dell’alto Tirreno cosentino, qualcuno ha legato allo specchietto retrovisore esterno della sua automobile un sacco del tipo usato per la spazzatura contenente la carcassa di un capretto. A cena con don Ennio, insieme ad alcuni scout, c’era il sindaco di Cetraro, Angelo Aita. Sono stati subito avvertiti i carabinieri, che sono giunti sul posto ed hanno sequestrato la carcassa del capretto. Don Ennio Stamile, ai militari, secondo quanto si è appreso, ha detto di non sapersi spiegare i motivi dell’intimidazione. Le indagini avviate dai militari, riguarda il movente dell’intimidazione, non escludono alcuna ipotesi.
GIUSEPPE FALCOMATA’
“Solidarietà e piena vicinanza al Coordinatore regionale di Libera Associazioni Nomi e Numeri contro le mafie Don Ennio Stamile, vittima nella serata di ieri di un vile atto intimidatorio”. È quanto dichiara il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatá.
“La comunità calabrese è ormai ampiamente consapevole dell’opera meritoria di contrasto alla criminalità organizzata, in termini culturali e di impegno civico, promossa da Libera sul nostro territorio – ha aggiunto il sindaco Falcomatà – poche settimane fa, alla presenza di don Ennio a Reggio Calabria, abbiamo presentato l’adesione di otto nuove imprese alla rete di Reggio Libera Reggio, un’iniziativa concreta, segno di speranza e di rinascita, che in questi anni ha generato sul nostro territorio un benefico effetto moltiplicatore”.
“La Reggio onesta, la Calabria onesta, sono schierate dalla parte di Libera – ha concluso il sindaco – a Don Ennio ed alle tante associazioni che ogni giorno contribuiscono a rendere viva e vitale la rete antimafia di Libera, la
vicinanza da parte dell’amministrazione comunale e metropolitana di Reggio Calabria”.
NICOLA IRTO (PRESIDENTE CONSIGLIO REGIONALE CALABRIA)
“L’ultima macabra intimidazione consumata ai danni di don Ennio Stamile indigna tutti i calabresi onesti che ripudiano la ‘ndrangheta e che si riconoscono pienamente nel pensiero e nelle azioni di Libera e del suo referente regionale”. Lo afferma il presidente del Consiglio regionale della Calabria, Nicola Irto, dopo il ritrovamento di un capretto sgozzato attaccato all’automobile del sacerdote, a Cetraro. “Già in passato, don Ennio era stato il destinatario di gravi atti intimidatori. Segno,questo, del malessere con cui le forze criminali subiscono la sua opera di evangelizzazione e di impegno civile portata avanti con determinazione, non solo sul Tirreno cosentino ma in tutta la regione. Il fatto poi – aggiunge Irto – che da due anni don Ennio ricopra il ruolo di coordinatore di Libera in Calabria carica l’accaduto di maggiore gravità sul piano simbolico. Colpire don Ennio, infatti, significa non solo tentare di condizionare una personalità fortemente esposta sul fronte dell’antimafia, ma lanciare un messaggio di aperta sfida all’intera comunità calabrese che non accetta il giogo mafioso e che lavora ogni giorno per costruire un futuro di libertà e democrazia. A don Ennio Stamile rivolgo un forte messaggio di solidarietà e vicinanza, stringendo in un unico abbraccio ideale – conclude il presidente del Consiglio regionale – anche don Luigi Ciotti e tutti i volontari che, sotto le insegne di Libera, si oppongono alle mafie e danno un contributo straordinario per il progresso della Calabria”.
CARITAS
Tutte le Caritas Diocesane Calabria esprimono solidarietà a Don Ennio Stamile, amico e parroco impegnato nel contrasto alla mafia, cosi Padre Valerio Di Trapani Delegato Regionale Caritas Calabria si è espresso appena appresa la notizia:
“Intimidire chi fa un lavoro prezioso, silenzioso e importante, intimidire chi si impegna, intimidire chi con la sua opera di evangelizzazione quotidianamente contrasta l’agire mafioso, è un atto vile e ignobile, che smuove le nostre coscienze e ci sprona a proseguire con tenacia il nostro cammino”.
Il convegno regionale Caritas, dove anche don Ennio è stato relatore, si intitolava “Non a parole ma con i Fatti”, è questo quello che anche noi quotidianamente proviamo a fare in tutte le Diocesi, è questo l’unico modo per fermare la mentalità mafiosa, per stare vicino e dar forza a chi si impegna cosi tanto.
Un impegno che la Caritas sta portando avanti è il progetto “Costruire Speranza”, un’esperienza che punta alla scoperta del territorio, l’utilizzo di buone prassi, al riuso di beni sequestrati alla criminalità trasformandoli in luoghi vivi ed accoglienti, utilizzo di Opere Segno come impegno tangibile di unione e contrasto all’agire mafioso.
CELESTE COSTANTINO (LIBERI E UGUALI)
La grave intimidazione contro Don Ennio Stamile, coordinatore regionale di Libera Calabria, ci porta un’altra volta a dover denunciare l’isolamento e l’abbandono in cui purtroppo tante realtà si trovano ad operare nel contrasto alla criminalità organizzata. La politica istituzionale deve far sentire di più la propria voce nella battaglia contro la ‘ndrangheta e deve essere vicina alle personalità e alle esperienze che quotidianamente operano sui territori. Lo afferma la deputata calabrese di Sinistra Italiana ed esponente di Liberi e Uguali Celeste Costantino, componente della commissione Antimafia. A Don Ennio e a Libera va tutta la mia solidarietà, ma principalmente l’impegno a continuare a sollecitare, come ho fatto in questi anni in commissione parlamentare Antimafia, un’attenzione particolare nei confronti della Calabria che più di altre regioni soffre la presenza e il controllo del territorio da parte delle cosche, conclude Costantino.
MARIA GRAZIA LAGANA’ FORTUGNO
“Esprimo piena solidarietà a don Ennio Stamile per il grave e inquietante atto intimidatorio subito che scuote le coscienze di tutti i cittadini perbene e ribadisce ancora una volta la centralità, in Calabria, delle questioni sicurezza e legalità”. E’ quanto afferma Maria Grazia Laganà Fortguno, già deputata del Partito democratico, che aggiunge: “Quanto accaduto a Cetraro mette in evidenza drammaticamente uno scenario non più tollerabile, che condiziona attraverso la violenza e la sopraffazione mafiosa la vita e l’ordine sociale e democratico di intere comunità. L’opera instancabile condotta da don Ennio Stamile – prosegue Laganà Fortugno – sui fronti educativo, formativo, sociale e civile rappresenta la migliore arma contro la ‘ndrangheta che proprio dal silenzio e dal disimpegno trae la propria forza. Per questo motivo, ne sono certa – conclude l’ex parlamentare – la Calabria onesta continuerà a porsi, con rinnovata determinazione, al fianco di don Ennio e dell’associazione “Libera” per proseguire senza timore lungo il percorso di riscatto sociale, culturale e civile che questa regione non può vedere interrotto”.
AVVISO PUBBLICO
L’inquietante minaccia rivolta a Cetraro (Cs) al referente regionale di Libera Calabria, don Ennio Stamile – una carcassa di capretto ritrovata sulla sua auto – è un chiaro messaggio mafioso, indirizzato a chi ogni giorno si impegna nell’opera di responsabilizzazione e sensibilizzazione delle giovani generazioni, un’attività che, come sosteneva Antonino Caponnetto, “taglia l’erba sotto i piedi della cultura mafiosa”.
“Esprimiamo tutta la nostra vicinanza e la nostra solidarietà a don Ennio Stamile, che già in passato ha ricevuto minacce per la sua attività di parroco, – ha dichiarato Maria Antonietta Sacco, Vicepresidente di Avviso Pubblico e
Coordinatrice regionale per la Calabria – nella certezza che continuerà ad essere un punto di riferimento per chi diffonde la cultura della legalità sul nostro territorio e non solo. In ogni occasione di incontro, con don Ennio, abbiamo riflettuto sulle problematiche che assillano la nostra regione ed abbiamo immaginato un percorso comune per cercare di risolverle, pertanto oggi più che mai abbiamo necessità di intensificare i rapporti di collaborazione e di confronto con tutti i calabresi che vogliono adoperarsi nella realizzazione di un cambiamento sostanziale della nostra terra.
Il compito di associazioni come Avviso Pubblico è anche quello di rilanciare il proprio impegno nel contrastare l’arroganza della cultura mafiosa, fungendo da scorta civica a tutti coloro i quali si impegnano quotidianamente in un territorio difficile come il nostro. I fatti di Cetraro, come l’omicidio della signora Anna Rosa Tarantino a Bitonto, rappresentano l’ennesima conferma che non possiamo permetterci di abbassare la guardia nei territori d’origine delle mafie, in cui esse continuano a spargere il loro letale veleno. Come ha sottolineato don Luigi Ciotti, fondatore di Libera, ‘resistere vuol dire assumerci la nostra quota di responsabilità”. L’intimidazione a don Ennio Stamile, rivoltagli mentre era a cena con il Sindaco di Cetraro Angelo Aita, è solo l’ultimo atto di minaccia consumato in ordine di tempo nel cosentino, la terza provincia più colpita dal fenomeno degli “Amministratori sotto tiro”, come censito dall’ultimo Rapporto di Avviso Pubblico.
CENTRO SERVIZI VOLONTARIATO REGGIO CALABRIA
Il Centro Servizi al Volontariato di Reggio Calabria, nel condannare il vile gesto intimidatorio di cui è stato vittima, esprime vicinanza e solidarietà a don Ennio Stamile, referente regionale dell’associazione Libera. Tale episodio conferma quanto ancora sia radicato un atteggiamento mafioso nel nostro territorio che, purtroppo, gode di quel sentimento di timore, di paura , di rassegnazione, ancora diffuso. Siamo consapevoli che per sconfiggere il malaffare, la ndrangheta ed il potere mafioso, accanto all’opera repressiva della magistratura e delle forze dell’ordine, occorre la mobilitazione di tanti, siano essi cittadini, associazioni, comunità locali. Per questo siamo grati all’impegno quotidiano profuso in questi anni da don Ennio, volto a creare una coscienza civile e in difesa della dignità del nostro popolo.