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TAURIANOVA (RC), SABATO 23 NOVEMBRE 2024

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Calabria, interrogazione Nesci (M5S) su posti Reumatologia Questo il suo commento: "Necessario implementare le strutture pubbliche"

Calabria, interrogazione Nesci (M5S) su posti Reumatologia Questo il suo commento: "Necessario implementare le strutture pubbliche"
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Se il presidente del Consiglio e i ministri della Salute e dell’Economia «non ritengano urgente procedere per la revoca del suddetto Dca n. 30/2016, e, per il tramite della struttura commissariale per il rientro dal disavanzo sanitario della Calabria, garantire una distribuzione razionale e secondo un criterio di giustizia effettiva dei posti letto di pertinenza reumatologica». L’ha chiesto la deputata M5s in un’interrogazione, accogliendo le osservazioni dell’Associazione Nazionale Persone con Malattie Reumatiche e tornando a contestare il nuovo decreto sulla rete dell’assistenza, che nello specifico ignora quasi per intero le strutture pubbliche di Reumatologia. Il problema posto al governo dalla parlamentare M5s è che, su 40 posti di degenza ordinaria per la Reumatologia in Calabria, il nuovo decreto sulla rete dell’assistenza ospedaliera ne ha assegnato 10 a Cosenza e 30 a una struttura privata di Cotronei (Kr), lasciando sguarniti gli altri presìdi ospedalieri. Secondo la parlamentare 5 stelle, «i posti letto di Reumatologia vanno invece distribuiti a regola, sia per logica e buon senso, sia perché la struttura commissariale per l’attuazione del piano di rientro ha l’incarico prioritario di adottare ed attuare i programmi operativi e gli interventi necessari a garantire, in maniera uniforme sul territorio regionale, l’erogazione dei livelli essenziali di assistenza in condizioni di efficienza, appropriatezza, sicurezza e qualità, nei termini indicati dai Tavoli tecnici di verifica e nell’ambito della cornice normativa vigente». Nesci conclude: «Lamentando il grave silenzio dei vertici delle aziende con reparti pubblici di Reumatologia, mi auguro che prevalga la ragionevolezza e che i commissari Scura e Urbani modifichino la distribuzione dei posti nel senso suggerito, nell’interesse esclusivo dei malati».