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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 10 NOVEMBRE 2024

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Calabria, Nesci (M5s): “Illegittimo commissariamento sanità” Pronta un'interrogazione al Governo

Calabria, Nesci (M5s): “Illegittimo commissariamento sanità” Pronta un'interrogazione al Governo
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«Dal primo gennaio 2013 è per legge illegittimo il commissariamento della
Calabria per il rientro dal disavanzo. Il governo, che doveva restituire le
competenze sulla sanità alla regione, non poteva mantenere l’incarico di
commissario in capo a Giuseppe Scopelliti né nominare i successori. Ho
chiesto al presidente del Consiglio e ai ministri della Salute e
dell’Economia di revocare la nomina di Scura e Urbani, che per legge non
possono sostituirsi alla Regione nella gestione del rientro sanitario». Lo
dichiara la deputata M5s Dalila Nesci, che in proposito ha presentato una
lunga interrogazione parlamentare in commissione Sanità, inoltre chiedendo
– spiega –, «nel caso che il governo non riconosca la palese illegittimità
del commissariamento, la revoca dei decreti commissariali
sull’accreditamento di nuove strutture, sulla riorganizzazione del
dipartimento Tutela della Salute, sul conferimento di incarichi e sulla
predisposizione di bandi di gara e concorso, in quanto adottati fuori
competenza, stando alla deliberazione di nomina di Scura e Urbani». Per la
parlamentare 5 stelle: «Con il commissariamento i vari governi hanno
ridotto la sanità calabrese a luogo di affari per amici e sodali,
privandola di strutture indispensabili, personale e speranze. Ai tagli
sconfinati hanno fatto seguito, specie sotto la gestione di Scura e Urbani,
spese incontrollate; dal surplus di finanziamento al policlinico
dell’Università di Catanzaro alle consulenze d’oro, dagli arbitrati
milionari alla riassegnazione dei budget privati, dalla valutazione sul
gradimento dei servizi al peso del revisore Kpmg, che costa quasi 3 milioni
all’anno». «Così – aggiunge la parlamentare M5s – progressivamente sono
state dilapidate le risorse pubbliche, senza risultati e senza risponderne
al popolo. La sanità va sempre peggio e non ci sono spiragli di luce». «Ora
che abbiamo smascherato il governo anche sul piano giuridico, l’unica
soluzione – conclude Nesci – è che la sanità torni alla Regione, con tutte
le responsabilità conseguenti. Da qui dovrà iniziare un corso altro,
mettendo al centro la legalità».