Calabria on web intervista l’editore Florindo Rubettino
redazione | Il 15, Gen 2013
“Nonostante i successi restiamo in Calabria”
Calabria on web intervista l’editore Florindo Rubettino
“Nonostante i successi restiamo in Calabria”
Come nasce la Rubbettino Editore che compie 40 anni? Dalla “lucida follia” di Rosario Rubbettino (il pioniere) fino alla grande realtà editoriale di oggi guidata dal figlio Florindo, che, in un’intervista a “Calabria on web” dice: “Nonostante i successi restiamo in Calabria”. Al magazine edito dal Consiglio regionale (calabriaonweb.it) Florindo Rubbettino – intervistato dalla giornalista Ketty Riolo – indica gli impegni per il futuro ed i timori connessi ad una terra economicamente debole. Richiesto di un parere sulle difficoltà di fare l’editore in Calabria, Rubbettino risponde: “I problemi sono quelli che si trova ad affrontare qualunque imprenditore. Viviamo in una regione dove il tasso infrastrutturale, materiale e non, è ancora al di sotto di quella che dovrebbe essere la media di un normale paese civile. Alcuni paesi dell’Est europeo, o paesi emergenti, per quanto riguarda i servizi che passano attraverso la rete, sono di gran lunga superiori a noi, e tutto ciò continua a farci accumulare ritardi. Gli altri problemi sono più che noti, dalla pessima qualità della nostra pubblica amministrazione agli istituti bancari che non fanno il mestiere per il quale sono istituzionalmente chiamati, cioè quello di erogare credito a chi ha un progetto editoriale serio”. Circa il rapporto tra la casa editrice con e-book ed e-reader, Florindo Rubbettino spiega: “Abbiamo sempre guardato con attenzione alle nuove tecnologie, perché riteniamo che siano un’importante veicolo per il nostro lavoro. Da un po’ di anni abbiamo affiancato al catalogo cartaceo l’e-book, un mercato in crescita che in Italia registra una percentuale ancora bassa. Un segmento che comunque merita di essere preso in considerazione. Abbiamo inoltre creato un’app (presente sull’apple store al costo di 0,79), ‘Viaggio in Calabria’, che mette insieme i più bei frammenti dei diari di viaggio dei tanti scrittori che hanno visitato e scoperto le bellezze della nostra terra. Un esempio di come le nuove tecnologie non siano nemiche dei contenuti, dei libri, degli scrittori e degli editori, ma possano ampliare il ventaglio delle possibilità”. Sulla cosiddetta “decrescita felice”, pubblicare meno per pubblicare meglio, il leader della Rubbettino Editore ha le idee chiare: ” Sono sempre stato molto critico rispetto a questa posizione in generale. Il discorso della decrescita felice pone un problema molto serio, chi decide quali libri pubblicare e quali no? C’è la presunzione di credere che possa esserci un soggetto in grado di dire per decreto quali sono i libri buoni e quali quelli cattivi? In realtà la storia dell’editoria trae la sua forza dalla varietà delle proposte, per cui pensare ad una decrescita del libro, è un esperimento molto pericoloso”. Sui i timori discendenti dai bassi indici di lettura, l’opinione di Rubbetino è che “la situazione non è incoraggiante. Alla base del problema ci sono politiche pubbliche non corrette, che nel passato, non hanno incentivato alla lettura, e soprattutto credo che non sia stato trasferito il messaggio per cui il libro è necessario per liberarsi dalle catene. Attraverso la Fondazione Rubbettino vogliamo promuovere l’educazione alla lettura e la promozione del libro come strumento di comunicazione. L’attenzione ai fenomeni criminali – spiega ancora Florindo Rubbettino – è un altro aspetto che ha caratterizzato sin dalle origini, l’attività della casa editrice, anche attraverso iniziative lodevoli, come ad esempio ‘Io non bacio le mani’. Un progetto che rappresenta un impegno in quel percorso di sradicamento della cultura mafiosa che caratterizza le regioni del Sud. Enzo Ciconte, per esempio, col suo libro ‘Ndrangheta padana’, ha anticipato i tempi, svelando quello che a distanza di anni sarebbe diventato di dominio pubblico. ‘Non bacio le mani’, è stata una grande campagna promossa dalla casa editrice Rubbettino, in tutte le librerie italiane per dire che anche dalla Calabria si possono mandare messaggi positivi. Un modo per richiamare l’attenzione sul fatto che c’è una dignità prima di tutto, che è propria di ogni uomo, che non deve essere barattata con null’altro”. Ed ecco gli obiettivi futuri e quali i titoli principali per il 2013 appena iniziato: “Consolidare, rafforzare e rilanciare questa nostra realtà non solo editoriale, ma anche industriale. Questo è l’obiettivo principale, soprattutto in un momento complicato come quello che l’economia generale sta vivendo. Sul fronte editoriale diverse le novità: il nuovo libri di Enzo Ciconte, Politici e malandrini; un libro di Alessandro Cecchi Paone, che raccoglie una serie di interviste ai dieci scienziati più importanti del nostro Paese (dalla compianta Rita Levi Montalcini a Carlo Rubia); un libro dedicato a Mattia Preti, in occasione della ricorrenza del centenario, monografia di Vittorio Sgarbi; La guerra delle arance, di un giovane studioso, Fabio Mostaccio, sui fatti di Rosarno e sul mondo che ruota attorno alla questione dell’agrumicoltura non solo in Calabria ma in tutto il Mezzogiorno. Tantissimo lavoro insomma per il nuovo anno, ma sarebbe troppo lungo da elencare…”