Calabria Resistente e Solidale, il silenzio di Occhiuto sui rapporti della Lega con personaggi legati ai clan Eppure Occhiuto non perde occasione per strombazzare a destra e a manca il solito slogan "la 'ndrangheta fa schifo". Non basta, da parlamentare e candidato alla presidenza della Regione Calabria ha l'obbligo di esprimersi, pubblicamente, in merito a queste inchieste che, tra l'altro, riguardano precise indagini di alcune procure calabresi
Un silenzio inquietante opprime questi giorni di campagna elettorale.
È il silenzio di Occhiuto sulle inchieste, pubblicate dal quotidiano nazionale “Domani”, sui rapporti della Lega di Salvini con personaggi legati ad alcuni clan calabresi.
Eppure Occhiuto non perde occasione per strombazzare a destra e a manca il solito slogan “la ‘ndrangheta fa schifo”.
Non basta, da parlamentare e candidato alla presidenza della Regione Calabria ha l’obbligo di esprimersi, pubblicamente, in merito a queste inchieste che, tra l’altro, riguardano precise indagini di alcune procure calabresi.
No, non si tratta di “affari loro”: della Lega, di Salvini o di qualche clan. La Calabria è una regione dove alcuni partiti per decenni sono stati e sono tuttora pervasi da interessi confinanti con quelli criminali. Interessi che hanno favorito il voto controllato dalla criminalità e dato vita ai numerosi cerchi concentrici (famiglie, interessi, lobbies locali) che descrivono un territorio dominato da precisi centri di potere.
Non è accettabile quella sorta di ironia tirata fuori da Salvini ogni volta che il suo partito è oggetto di inchieste giornalistiche che svelano legami imbarazzanti. Né è accettabile vedere Salvini abbracciare e candidare parenti di uomini delle ‘ndrine come se si trattasse di persone che pubblicamente si sono ribellate ai clan. Nessuno di questi, in realtà, ha mai preso le distanze dalla ‘ndrangheta né mai si è differenziato dai parenti affiliati alle cosche.
L’Onorevole Occhiuto e i suoi sostenitori sono immersi in un silenzio assordante in merito ai poteri criminali e alle loro reti di sostegno.
La consegna del silenzio sulle inchieste giornalistiche di questi giorni inchioda i partiti, i parlamentari del centrodestra e lo stesso Roberto Occhiuto ad una responsabilità tanto evidente quanto grave dal punto di vista politico e morale.
Il contrasto alla ‘ndrangheta non è né può essere compito esclusivo della magistratura o delle forze dell’ordine.
Mai come in questo momento è necessario porre fine al perseguimento del potere “a tutti i costi” e contro ogni regola. Mai come in questo momento è urgente spezzare l’eterno intrallazzo tra politica, affari e criminalità.
Il 3 e 4 ottobre i calabresi potranno scegliere se rimanere sotto il ricatto del sistema masso-ndranghetista oppure riprendersi la propria terra e i propri diritti.