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TAURIANOVA (RC), SABATO 23 NOVEMBRE 2024

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Calabria, rissa tra detenuti in istituto penitenziario Un agente della Polizia Penitenziaria è dovuto ricorrere alle cure del Pronto Soccorso

Calabria, rissa tra detenuti in istituto penitenziario Un agente della Polizia Penitenziaria è dovuto ricorrere alle cure del Pronto Soccorso
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“La condizione di disagio in cui versa l’Istituto è fotografata dai fin troppo frequenti eventi drammatici che si stanno verificando all’interno della struttura. Le risse tra detenuti e le aggressioni al Personale di Polizia Penitenziaria, oramai all’ordine del giorno, fanno emergere la grave mancanza di personale, lo stato di affollamento e l’assenza di dispositivi di sicurezza.

Da ultimo, nella mattinata di sabato ai passeggi della sezione Afrodite, una rissa tra detenuti è stata sedata, solo grazie al tempestivo allarme lanciato dal personale di Polizia Penitenziaria, impiegato in altro posto di servizio (rotonda Zeus), dal quale doveva “video-sorvegliare” anche i passeggi dell’Afrodite. A seguito della citata rissa, i detenuti coinvolti hanno proseguito la lite altrove e nell’intervenire per sedarla, un Assistente Capo della Polizia Penitenziaria, ricorso alle cure del Pronto Soccorso del locale Ospedale Riuniti, ha riportato ferite con una prognosi di 15 giorni.

Come più volte denunciato dalla F.P. CGIL Polizia Penitenziaria lo scarso controllo dell’Istituto da parte dell’Amministrazione ha origine nella gravissima carenza di organico, unita a carenze strutturali inaccettabili ed ingiustificabili. L’equazione che ne deriva: “poco personale = poca sorveglianza = troppa libertà di movimento per i detenuti” determina, più che il rischio, la certezza per chi vi lavora di mettere ogni giorno a repentaglio la propria incolumità.

Esprimiamo, pertanto, vicinanza e solidarietà al collega coinvolto ed ai colleghi che svolgono servizio nell’Istituto Penitenziario reggino di Arghillà, in particolare a chi lavora nei reparti detentivi proprio per le condizioni disastrose in cui sono chiamati quotidianamente ad operare. Personale che nonostante le numerose difficoltà continua a garantire il funzionamento della struttura, ricoprendo più posti di servizio, con turni programmati ben oltre l’orario contrattualmente previsto (basta solo pensare che una media di 50 ore di straordinario mensile equivale a oltre ulteriori otto giorni lavorativi sottratti agli affetti familiari).

Una situazione divenuta insostenibile che necessita di interventi improcrastinabili, a partire dalla copertura della pianta organica, non vorremmo dover aspettare l’ennesima aggressione, con conseguenze ancora peggiori, nei confronti del Personale“-dichiarano in una nota Lucia Covello, Nazareno Iannello e Alessandra Baldari della FP CGIL Reggio Calabria Locri.