Calabria “terra di rumori di colpi di mitra, ‘ndrangheta e sulle spiagge si viene a contatto con degli assassini” Articolo shock di Claudio Sabelli Fioretti sul Fatto Quotidiano, giornale diretto da Marco Travaglio, ci dipinge con "immagini di sangue e cadaveri"
Stamattina chi ha sfogliato Il Fatto Quotidiano, si ritrova a pagina 13 un trafiletto di Claudio Sabelli Fioretti, giornalista di lungo corso e conduttore della trasmissione radiofonica “Un giorno da pecora”. Sabelli Fioretti che nella sua pagina web scrive “Ne ho fatte di tutti i colori”, stamattina nella sua rubrica del Fatto dal titolo “Scene da un manicomio”, parla della Calabria e per rispondere alla campagna (infelice e inopportuna) di Klaus Davi in cui veniva elogiato il Sud con una inconsueta frase contro il Nord, spara a zero contro la Calabria. Lo stesso consiglia a Davi con l’intento di porre rimedio nei riguardi del governatore Zaia, di realizzarne un altro e offrirlo al governatore del Veneto, “a favore della sua regione”. Con una “musica drammatica” e il testo, “Oggi con il dilagare della criminalità organizzata in Calabria sarà possibile praticare una cultura di massa del turismo con un sistematico aumento del traffico di droga e delle sparatorie e degli ammazzamenti fra diversi clan della ‘ndrangheta. Rumori di colpi di mitra. Immagini di sangue e di cadaveri “.
Ma Sabelli Fioretti nella sua immensa stupidità, con contorno di luoghi comuni cerca, forse, di apparire simpatico quando poi si rivela un altro spocchioso di bassa qualità. E non si ferma, anzi, scrive ancora “A differenza delle zone della Locride dove le simpatiche polveri sottili da sparo creano tassi di inquinamento alle stelle mentre efficientissime cementificazioni abusive migliorano l’ambiente (…)” e mica l’imbecillità si ferma, no è acuta perché va oltre, “consigliando” ai turisti, “se venite a passare le vacanze sulle spiagge venete non entrerete in contatto con assassini, maschilisti, usurai, corrotti e corruttori, come capita tutti i giorni a chi prende il sole sulle spiagge calabre”.
Non sappiamo ancora quali saranno le reazioni della governatrice della Calabria Jole Santelli, visto che questo articolo è stato posto proprio a fianco di un altro pezzo in cui viene vituperata la campagna di circa 11 milioni di euro (vergogna?), ingaggiando il regista Gabriele Muccino. In cui nel pezzo, tra le altre cose c’è scritto che la stessa “governa da Roma”.
Mentre da una parte si cerca di sperperare denaro pubblico per donare un’immagine meravigliosa della Calabria, in una “terra di assassini” con “ammazzamenti fra diversi clan”, Sabelli Fioretti dipinge una terra già sfortunata di suo con un articolo che per rispondere a una baggianata fatta da uno che si definisce massmediologo, veniamo gettati inesorabilmente in un calderone di nefandezze, luoghi comuni e altre porcherie i quali, solo degli imbecilli potevano utilizzare, e Claudio Sabelli Fioretti, oggi, è uno di questi.