Calabria Ver….gogna ed i “soliti (ig)noti” I silenzi (strani) della politica, perché?
«Vorrei che le poche persone oneste fossero tutte riunite in una città. Allora sarei ben felice di lasciare il mio eremo per andare a vivere con loro, se mi volessero accogliere in loro compagnia. Sebbene, infatti, rifugga la moltitudine per la quantità di insolenti e importuni che vi si incontra, non smetto di pensare che il più gran bene della vita è gioire della conversazione delle persone che si stimano»
Iniziare con queste parole di Cartesio è come immaginare di stare a parlare con i calabresi onesti, quelli che ogni giorno combattano per andare avanti, seppur con mille sacrifici. Quelli che che se devono fare dei lavori nelle propria casa utilizzano soldi nati dal sudore della pelle e dai calli delle proprie mani, e non soldi pubblici, come dei disonesti che utilizzano il loro potere, acquisito grazie a chi (?) l’ha messo a dirigere una struttura regionale, in questo caso Calabria Verde, in cui un gip, quello di Catanzaro, Giuseppe Perri scrive, a proposito dell’ex direttore generale, «Paolo Furgiuele si è posto al vertice di un sistema criminale in cui la funzione pubblica è del tutto asservita agli interessi personali».
Un verminaio di dimensioni e di personaggi vergognoso, dove l’arroganza del potere e mista ad una delinquenza manageriale e condominiale ed a farne le spese sono anche alcuni lavoratori, come si legge nell’ordinanza, venivano minacciati se non eseguivano i loro ordini, le loro direttive ed alcuni addirittura puniti con spostamenti lavorativi lontani dalle proprie abitazioni di famiglia.
È normale che un direttore generale è stato messo lì da qualcuno, ma da chi? Chi ha le responsabilità oggettive e morali di queste scelte che portano a dirigere un ente regionale da personaggi di questa “levatura” insieme ai suoi colleghi coinvolti nell’inchiesta. Spero (e lo sperano gran parte dei calabresi onesti), che il procuratore Gratteri lo scopra al più presto, facendo proseguire un’inchiesta che umilia ancor di più una regione che è già colpita al cuore e vive momenti di instabilità con drammaticità sociali. Mentre questa gente, con i soldi pubblici fa usi e consumi propri, molti cittadini calabresi (i quali sono anche contribuenti), tanti purtroppo, combattono ogni giorno con la piaga della disoccupazione. Altri i quali hanno fatto lavori per la stessa Regione, sono creditori di spettanze e che l’Ente non ha corrisposto, trovandosi sempre a protestare sotto le finestre di chi “ingrassa” fregandosi del prossimo (e men che meno di loro), rientrando a casa con il sconforto del fallimento sociale. È vergognoso tutto ciò?
Ma ritornando al pensiero cartesiano, ecco, una riflessione tra persone oneste sarebbe quella del chiedersi, e ciò farebbe piacere ascoltare più voci, più idee e più partecipazione, essendo essa il sale della libertà. Come mai, nessuno dei politici, fino a questo momento (compreso il governatore della Regione Oliverio), non ha fiatato una sola parola per dire semplicemente, “Buon lavoro” ai magistrati? Come mai la politica calabrese, che rappresenta questa terra a livello nazionale, come deputati, sottosegretari non ha speso una parola a favore della magistratura catanzarese per questa importante operazione? Che ha colpito fortemente le fondamenta dell’onestà e la trasparenza di un ente regionale, oltretutto con soldi dei calabresi. Oltremodo, attuata con delle porcherie che fanno rabbrividire considerando che un direttore generale che gestiva “settanta milioni di euro”, si è fatto ristrutturare la casa con mezzi, soldi e personale dell’Ente pubblico che gestiva, appunto Calabria Verde. Per giunta, la vergogna nella vergognosità delle azioni, tali soldi dovevano essere utilizzati anche per la sicurezza dei calabresi come prevenzione e conseguenti lavori contro il dissesto idrogeologico, rischio esondazioni ed altro ancora.
Pensare a male si fa sempre peccato, come ci insegnò un grande vecchio della politica che ora non c’è più, ma davvero ci si azzecca se si dice che il terreno sotto i piedi sta franando? Siamo sicuri che il colpevole è solo questo tal Furgiuele o c’è qualcuno dietro che ha mosso le fila, sapeva e non ha parlato o peggio era complice? Attendere non costa nulla e la fiducia a Gratteri è d’obbligo, per amor di verità e di giustizia.