Un altro episodio di violenze e abusi nei confronti di minori. Questa volta, però, il dramma è maturato nell’ambito familiare e vede uno zio abusare della propria nipote, non ancora quattordicenne, che non riusciva ancora a comprendere quanto quell’affetto morboso mostrato nei suoi confronti stesse per trasformarsi in qualcosa di orribile fino a quando, purtroppo, non si è trovata di fronte al fatto compiuto.
Uno zio che ha approfittato della situazione familiare difficile della minore a causa della quale la stessa era solita trascorrere molto tempo in compagnia di quel parente ritenuto fino a quel momento una persona cara e che, invece, non si è fatto scrupoli ad approfittare di quel rapporto. Un rapporto corrotto che aveva tolto il sorriso dal volto della giovane spesso facendola scoppiare in improvvisi pianti. Fino a quando la ragazza ha realizzato cosa stesse davvero succedendo ed ha avuto la forza di reagire, di raccontare tutto ai propri genitori e di allontanarsi dalla morsa silenziosa di quell’uomo che oggi è stato tratto in arresto dai Carabinieri della Compagnia di Lamezia Terme con l’accusa di violenza sessuale aggravata. Ancora una volta è forte l’appello dell’Arma: «Abbiate coraggio, superate le barriere del timore, della vergogna, dei pregiudizi e denunciate. Possiamo aiutarvi».
Antonio Marziale, Garante dell’Infanzia e dell’Adolescenza della Regione Calabria
“Negli ultimi tempi, da Lamezia Terme, balzano alla cronaca episodi di violenze su bambini e adolescenti, che indicano come e quanto la autorità preposte lavorino sul fronte della tutela dei minori”. Lo afferma in una dichiarazione il Garante dell’Infanzia e dell’Adolescenza della Regione Calabria, Antonio Marziale, apprendendo dell’arresto di un uomo accusato di abusi sulla nipotina. “Ringrazio di cuore la magistratura e le forze di polizia per il loro lavoro e faccio mio l’appello dei carabinieri, che invitano tutti a denunciare al cospetto di violenze sui minori di cui si è a conoscenza. La pedofilia è il più turpe dei crimini contro l’umanità e tacere, quando si è a conoscenza dei fatti, significa rendersi complici moralmente e materialmente. Un minore abusato porterà dentro cicatrici inguaribili, che modificheranno la sua vita e determineranno un dolore senza fine. Nessuno di noi può accettare che ciò accada. Chiunque è tenuto, per coscienza e dovere civico, a difendere i più piccoli. La dimensione della colpa di chi tace è riassumibile nelle parole di Martin Luther King, secondo il quale la più grande tragedia di questi tempi, non è nel clamore chiassoso dei cattivi, ma nel silenzio spaventoso delle persone oneste”.