Calcio a 5/Csi, addio polemico di Errigo
redazione | Il 02, Giu 2011
Il presidente della società Center Frame lascia e lancia accuse all’organismo di Cicciù
Calcio a 5/Csi, addio polemico di Errigo
Il presidente della società Center Frame lascia e lancia accuse all’organismo di Cicciù
Io sottoscritto Gaetano Errigo ho consegnato al Presidente Nazionale del Centro Sportivo Italiano, dott. Massimo Achini, la tessera di Presidente della Società Center Frame iscritta al campionato di Calcio a Cinque Open 15 nel girone di Taurianova, poco prima della fine del campionato stesso, e ho preferito finora di non rendere note le motivazioni che mi hanno indotto a questa scelta per non influire negativamente sul campionato dove ancora giocavano i miei ragazzi.
Ma credo giusto rendere pubbliche tali motivazioni, elencate nella lettera di dimissioni inoltrata a Roma, ora che la mia squadra è fuori dal campo, essendo eliminata alla finale provinciale da due squadre di eccellentissima preparazione atletica alle quali faccio i miei complimenti.
La mia decisione è scaturita dalla stanchezza e dalla nausea provocatami dal Comitato Provinciale Csi e del suo presidente Paolo Cicciù che per un anno non ha fatto altro che scaricare le colpe di tristi episodi esclusivamente sulla mia squadra, anche quando, e lo si può testimoniare, eravamo palesemente vittime (cioè sempre). Oltre a ciò gli stessi dirigenti del Csi si sono permessi di formulare nei loro diversi comunicati, in modo gratuito, seppur in modo indiretto ma chiaro, delle accuse scandalose lesive dell’onore della squadra e dei suoi componenti configurando reato ai dell’art. 595 comma 1 e 3 del Codice Penale.
All’ennesima squalifica ingiusta contro un nostro giocatore, presentavo ricorso. Fra le tante cose che contestato vi era l’accusa verso il mio giocatore di aver procurato lesioni alle costole ad un avversario, cosa falsa anche in virtù del fatto che il “lesionato” due o tre giorni dopo giocava regolarmente in campionato (spero per lui che non si sia rivolto ad una assicurazione!). Concludevo infine il ricorso chiedendo al Cicciù un incontro chiarificatore, anche in virtù di alcune grosse manifestazioni sportive che avevo intenzione di organizzare per il campionato e per cui stavo provvedendo a trovare i finanziamenti.
Tuttavia, benché quando preannunciavo il ricorso per telefono il Cicciù si era dimostrato disponibile all’incontro, l’arroganza dei dirigenti del Csi ha portato il giudice sportivo a bocciare il ricorso con motivazioni incomprensibili (nel senso che nessuno è proprio riuscito a capire cosa voleva dire) e a confermare le ingiurie di cui in precedenza asserendo che non costituissero reato, mettendosi così al di sopra persino della Corte di Cassazione che più volte aveva condannato uguali episodi (le sentenze: Cass. Pen. 01 luglio 2008 n° 31392; Cass. Pen. 28 marzo 2008 n° 18249; Cass. Pen. sez. V n° 6265/80; Cass. Pen. sez. V n° 2886/92; Cass. Pen. sez. II 4982/98). Detto ciò il Ciucciù, benché mi aveva promesso di telefonarmi per chiarire l’episodio, non si è fatto sentire e, incontratomi alla finale provinciale (io stavo fuori dal campo perché avevo già consegnato la tessera ad Achini) non si è nemmeno avvicinato a chiedere, dimostrando così il suo veleno verso chi contesta quanto lui decide e convincendomi del fatto che lui non è proprio il soggetto adatto a rappresentare l’etica dello sport, soprattutto quello amatoriale.
Ecco il perchè della mia decisone, sono ancora abbondantemente entro i termini legali per sporgere denuncia nei confronti del Csi e chiedere il risarcimento del danno in qualità di persona giuridica e di persona fisica (lo stesso i miei ragazzi), se non lo farò è per il disgusto che provo nell’incontrare Cicciù e i suoi amici, ma ancora ci sto pensando.
Concludo facendo gli auguri alle Società che s’incontreranno alle finali regionali e interregionali ed esprimendo la soddisfazione che una squadra del mio paese, i Red Devil’s 2010, hanno passato il turno e che probabilmente avranno la possibilità di arrivare alla finale nazionale grazie alla loro grandissima preparazione atletica nonché all’incommensurabile fortuna che li accompagna ad ogni match. Mi dolgo invece del fatto che allo Sport Time di Taurianova, la migliore struttura sportiva di calcio a 5 della provincia e forse pure della regione, era stato promesso di disputare le finali provinciali e regionali presso i propri campetti, ma che purtroppo è stato scartato all’ultimo trasferendo in altre strutture sia le finali provinciali che regionali.
Rimpiango la Uisp, che per due anni ha gestito il campionato al posto del Csi, e ha gestito in armonia con tutti, tant’è vero che non si era registrata mai una nota negativa. Spero che la Uisp ritorni per l’anno prossimo.