ACQUAPPESA – Si ricomincia con la categoria Junior, nati negli anno 2006 e 2007. Insieme per vivere con gioia il calcio e con il più grande torneo nazionale di calcio giovanile. La “Gazzetta Cup”, organizzata dal Centro Sportivo Italiano e dalla Gazzetta dello Sport, torna ad Acquappesa. In campo per la fase territoriale le migliori realtà calcistiche della costa e del Comitato CSI Tirrenico per guadagnarsi la qualificazione alla fase Ligth (regionale), prevista per il 24 aprile a Reggio Calabria. Le categoria previste sono due: Junior (2006-2007) di scena ad Acquappesa e Young per i nati nel 2004 e 2005 di scena domenica 10 aprile a Cittadella Del Capo.
Un torneo con rose composte da 10-11 calciatori, si gioca cinque contro cinque per i più piccoli e sette contro sette per i più grandi e che nell’edizione 2016 vedrà in campo circa 45 mila bambini ed oltre 4 mila squadre in tutto il territorio nazionale. Circa 90 i comitati CSI coinvolti compreso il comitato Tirrenico, del presidente Agostino Orlando.
Ad Acquappesa si daranno battaglia 16 squadre Junior che saranno suddivise in gironi da quattro squadre ciascuno con match di minuti dove la regola fondamentale è quella di far partecipare tutti al gioco, ovvero tutti i giocatori presenti in distinta dovranno partecipare almeno ad una mina gara intera. Alla fine della giornata le prime due squadre si qualificheranno per la finale regionale dove si confronteranno con le qualificate degli altri comitati del CSI Calabria.
I comitati calabresi, oltre al comitato Tirrenico, che partecipano all’iniziativa sono: Catanzaro (in campo il 10 aprile), Cosenza (3 e 10 aprile), Crotone (3 aprile), Lamezia Terme (15 aprile) e Reggio Calabria (17 aprile).
“Il torneo – ha sottolineato il presidente regionale del CSI Calabria, Battista Bufanio – vuole trasmettere il senso reale del fair-play per consentire ai piccoli calciatori di crescere nel sano divertimento. Con esso si vuole trasmettere ai ragazzi quei valori etici che spesso in tempi recenti lo sport forse ha dimenticato. L’intenzione non è quella di costruire solo campioni, bensì di fargli ricordare in futuro questo evento come moneto di condivisione”.