Calcio, il Csi premia Farina
redazione | Il 29, Dic 2011
La soddisfazione del presidente reggino Cicciù
Calcio, il Csi premia Farina
La soddisfazione del presidente reggino Cicciù
A fronte di quanto va emergendo dalla ripresa dell’inchiesta della Procura di Cremona sul calcio scommesse, che spalanca nuovi e più diffusi scenari di corruzione, il Centro Sportivo Italiano esprime tutta la sua indignazione per il modo in cui personaggi sportivi che dovrebbero essere di esempio per i giovani mostrano invece una disarmante povertà etica, che li ha resi alleati nel malaffare a settori della malavita organizzata. La Presidenza Nazionale dell’Associazione, riunita alla vigilia di Natale, nell’esaminare i dettagli finora emersi dall’inchiesta ha visto un grande segno di speranza per il futuro dello sport il rifiuto del giocatore del Gubbio, Simone Farina, di vendere la sua lealtà di atleta in cambio di una consistente somma. Che si debba considerare eccezionale un gesto che dovrebbe essere invece normalità, dimostra – a giudizio del CSI – quanto sia importante valorizzare e diffondere gli esempi positivi che lo sport esprime. In questo senso il CSI – che quest’anno si è posto come tema sociale “L’educazione sfida lo sport” – ha deciso di assegnare a Stefano Farina il premio “Discobolo d’oro”, il più alto riconoscimento che l’associazione concede a chi ha dato lustro ai valori dello sport dentro e fuori dal campo. « Da sempre – ha spiegato il presidente nazionale del CSI e componente di Giunta Coni Massimo Achini – il CSI, che si occupa prevalentemente di promuovere lo sport tra i giovani, facendone strumento di educazione alla vita, ritiene che gli sportivi professionisti abbiano il delicato compito di essere di esempio, rappresentando per i ragazzi modelli da imitare. Lodevole l’iniziativa del CT della Nazionale Prandelli di convocarlo per il prossimo ritiro azzurro» Il premio sarà assegnato allo Stadio “Barbetti” di Gubbio, presumibilmente in occasione della prima giornata di ritorno, in programma il 14 gennaio, quando i rossoblu affronteranno in casa il Grosseto. «Lo sport di base – dichiara il Edio Costantini della Fondazione Giovanni Paolo II per lo sport- è diventato maggioritario sotto il profilo dei praticanti rispetto allo sport olimpico e allo sport professionistico, ma continua ad essere minoritario quanto a rilevanza, diritti e sostegno economico. La mancanza di una Legge – quadro è una grave lacuna di civiltà e di cultura sportiva, da cui nasce la degenerazione del calcio italiano e dell’intero sistema sportivo. Oggi in realtà, bisogna lavorare per promuovere lo sport come nuovo luogo educativo, in cui si ricostruisca quel tessuto sociale che rimetta insieme la comunità delle persone, che fortifichi i legami tra i cittadini. Bisogna pensare a un luogo che sia la scuola dell’accoglienza, dell’orientamento, dell’allenamento, dell’accompagnamento e della speranza. I nuovi “luoghi educativi” devono essere “competitivi” con i solerti mercanti del “nulla”, tutti protesi a magnificare i loro prodotti; venditori di fumo, propagandisti, pronti ad ogni genere di risposta prefabbricata e poco attenti ai bisogni interiori delle persone» Sono arrivata anche le parole del Presidente Provinciale e Consigliere Nazionale del Csi Paolo Cicciù« Ci sentiamo soprattutto indignati. Scandalo dopo scandalo il “bicchiere è quasi pieno”. Chi ama lo sport, i suoi valori, i ragazzi e la loro educazione non ce la fa più a sopportare tutto questo. Dentro il cuore e la mente “nasce” una sorta d’indignazione che fatica sempre più ad arrendersi all’idea che siamo impotenti. Si, ci sentiamo gli “indignados” dello sport! Qualche gesto, qualche “mobilitazione popolare”, qualche “provocazione forte” avremmo proprio voglia di metterla in campo. Da sempre però il CSI vive con coerenza la sua vocazione educativa. Da sempre non ci interessa polemizzare ma costruire e collaborare per risolvere i problemi. A tutto il mondo del calcio gridiamo: “abbiate coscienza di essere in difficoltà nel trasmettere i valori fondamentali dello sport e della vita nelle vostre società sportive e tra i vostri atleti. Il Centro Sportivo Italiano è pronto a collaborare per aiutare lo sport. Vogliamo esporre un fiocco azzurro per indicare che, con l’aiuto di tutti, oggi, memori degli sbagli commessi, può nascere un altro calcio. Un calcio che assomiglia a quello delle origini, privo del peccato originale generato dall’egoismo e dall’avidità, capace d’essere modello positivo per i giovani e per la società. Ci vuole coraggio e servono decisioni forti. Ma nel calcio di oggi gli uomini coraggiosi e lungimiranti non mancano»