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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 01 DICEMBRE 2024

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“Camera commercio, commissariamento inevitabile” Cuzzocrea: "La necessità di un ricambio alla guida della Camera non era solo imposta dalla legge ma suggerita da ragioni di opportunità. Non si può sedere per vent'anni sulla stessa poltrona senza avvertire l'esigenza di un fisiologico cambio di passo"

“Camera commercio, commissariamento inevitabile” Cuzzocrea: "La necessità di un ricambio alla guida della Camera non era solo imposta dalla legge ma suggerita da ragioni di opportunità. Non si può sedere per vent'anni sulla stessa poltrona senza avvertire l'esigenza di un fisiologico cambio di passo"
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“Ha vinto la legalità, ma resta un enorme rammarico perché tutto questo si sarebbe potuto evitare”. Il presidente di Confindustria Reggio Calabria, Andrea Cuzzocrea, sintetizza in questa frase la lunga e complessa vicenda che ha riguardato la Camera di commercio, che prima ha registrato la decadenza di Lucio Dattola, rieletto illegittimamente presidente per la quarta volta, poi ha subìto il commissariamento. “Una brutta storia scaturita dall’ostinazione di chi non ha inteso rispettare due diversi provvedimenti della magistratura e dunque oggi ha sulla coscienza la decisione della Giunta regionale. Una decisione che era inevitabile anche perché in caso contrario avrebbe certamente preso posizione il ministero dello Sviluppo economico”.

Cuzzocrea, nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta alla presenza dei componenti del direttivo dell’associazione degli industriali, ha sgombrato il campo da due questioni che derubrica a “pettegolezzi”. Innanzitutto, spiega, “nessuno ha mai avuto un problema personale con l’amico Dattola, che però non poteva più presiedere l’ente camerale. E tuttavia, al di là delle valutazioni sul piano umano, la necessità di un ricambio alla guida della Camera non era solo imposta dalla legge ma suggerita da ragioni di opportunità. Non si può sedere per vent’anni sulla stessa poltrona senza avvertire l’esigenza di un fisiologico cambio di passo”. In secondo luogo, aggiunge il presidente di Confindustria, “qui nessuno ha inteso disarcionare Dattola per prendere il suo posto. Se solo avessimo avuto un’idea di questo tipo non avremmo spinto così tanto per l’immediata elezione del nuovo presidente. Il vecchio consiglio camerale avrebbe certamente designato una personalità espressa da Lucio Dattola che in quel consesso godeva di una larghissima maggioranza. A Confindustria e al suo presidente interessa solo una Camera che funzioni, che crei sviluppo e che non tenga immobilizzato un ‘tesoretto’  mentre le aziende muoiono. Quel denaro non va sprecato ma investito attivamente sull’aeroporto dello Stretto, sulla stazione sperimentale delle essenze, sul consorzio del bergamotto, sulla promozione turistica. Come diceva don Milani, non basta avere le mani pulite se poi le si tengono in tasca”.

Il commissariamento, affidato dalla Giunta regionale al dirigente del dipartimento Attività produttive Francesco Venneri, secondo quanto si legge nel decreto firmato dal vicepresidente Viscomi durerà al massimo 120 giorni e comunque fino al completamento delle procedure per l’elezione del nuovo consiglio camerale che a sua volta sceglierà il prossimo presidente. “Entro sei mesi avremo un nuovo vertice – ha aggiunto Cuzzocrea – anche perché, dopo una sentenza del Tar e un’ordinanza del Consiglio di Stato che entra di fatto già nel merito, le probabilità di una sentenza difforme dei giudici di secondo grado sono bassissime”.

L’ingegnere Cuzzocrea ha sottolineato che “se solo, dopo i pareri del Ministero dello sviluppo economico e della Regione, si fosse proceduto ad adempiere a quanto richiesto, cioè a immediate elezioni, certamente non si sarebbe arrivati a questo punto. Né si può argomentare che a Genova e a Lecco sia rimasta inapplicata la legge e a Reggio invece sì. Le leggi vanno applicate e rispettate, questa è la norma, non il contrario. E d’altra parte anche quelle due vicende non sono chiuse. E noi, come Confindustria, non abbiamo fatto altro che attenerci alla linea nazionale della nostra associazione e a chiedere il pieno rispetto del principio di legalità. Da Confindustria nazionale abbiamo incassato i complimenti ufficiali della direzione organizzativa che ha spiegato come questa controversia sia destinata ad aprire una nuova fase per le Cciaa”. Ad ogni modo, ha concluso il rappresentante degli industriali reggini, “l’auspicio è che questa brutta pagina di storia dell’economia cittadina sia un monito e un insegnamento per l’avvenire. Le forzature, gli escamotage, i tentativi di individuare cavilli per continuare a vivere alla giornata non servono a nulla. Adesso occorre pensare solo al bene comune e al modo per tutelare al meglio, attraverso la Camera di commercio, l’economia reggina”.