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TAURIANOVA (RC), GIOVEDì 21 NOVEMBRE 2024

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Cameron uomo, mostra la sua debolezza anche da semplice deputato Editoriale dell'opinionista Maurizio Compagnone

Cameron uomo, mostra la sua debolezza anche da semplice deputato Editoriale dell'opinionista Maurizio Compagnone
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Finisce la storia politica di Cameron. Ha rassegnato le sue dimissioni anche da deputato con effetto immediato. Dedicherà il suo futuro al volontariato. Devono essere accaduti fattori nuovi, visto che dopo la sconfitta nel referendum sulla Brexit aveva affermato di voler rimanere alla Camera dei Comuni fino al 2020.

Non è che si è dimesso per evitare il dibattito sulla riforma della scuola?

Quando era premier l’aveva sempre ostacolata e ora TheresaMay l’ha rispolverata. Esce cosi di scena definitivamente a soli 49 anni l’enfant prodige dei conservatori. Era stato eletto deputato nel 2001 nell’Oxfordshire.

Quel seggio ora verrà riassegnato con le elezioni suppletive. Nel 2005 Cameron, era diventato dopo solo 4 anni leader dei Tory, e nel 2010 vinse le politiche che permisero ai conservatori il ritorno al governo. Una carriera politica tutta in ascesa che si conclude sulla cosiddetta buccia di banana, uno scivolone che poteva essere gestito meglio.

Da premier ha commesso molti errori e ha preso tanti schiaffi, il più eclatante la rinuncia del Regno Unito alla campagna siriana, i caccia scaldavano i motori nelle basi di Cipro, in attesa delle decisioni che sarebbero state prese dal parlamento per decollare e dar vita con gli Stati Uniti alla campagna di Siria.

Quella decisione, insieme ad unaltro evento in cui rimase coinvolto un caccia statunitense, fece fare dietro front ad Obama. Nei mesi antecedenti il voto, ha pompato tanto il Referendum del 23 giugno sul Brexit, e il risultato favorevole agli euroscettici lo ha costretto in quanto fermo sostenitore della permanenza britannica nell’Europa, alle dimissioni.

Non ha lasciato strascichi e neppure colleghi che hanno versato fiumi di lacrime. Anche la scaltra TheresaMay si è limitata a dire solo di essere stata fiera di aver guidato il ministero dell’Interno e nulla più.

Cameron non ha certo lasciato grandi ricordi di se, anzi forse qualcosa è da ascrivergli, l’impegno profuso nel risollevare l’economia dopo la crisi del 2008-2009 con l’approvazione di importanti riforme sociali, queste sono le sole cose prodotte dal governo a guida Cameron, molte poche rispetto a ciò che poteva fare, esempio la riforma della scuola, che volutamente evitato di trattare per non essere disarcionato, dai laburisti, in fin dei conti era uno statista troppo debole per essere alla guida di una nazione Faro dell’economia planetaria.

Maurizio Compagnone

Opinionista