Nei giorni scorsi l’europarlamentare del Movimento 5 Stelle, Laura Ferrara,
ha presentato un’interrogazione alla Commissione europea chiedendo
provvedimenti ed interventi urgenti in merito alle famigerate perreras o
canili municipali spagnoli (cofirmatari Tiziana Beghin, Isabella Adinolfi,
Dario Tamburrano, Marco Affronte, Fabio Massimo Castaldo, Eleonora Evi).
Mentre si attende la risposta della Commissione si moltiplicano le
iniziative in Italia ed all’estero per sensibilizzare l’opinione pubblica
su questo tragico fenomeno, ancora non del tutto conosciuto. Le perreras,
infatti, sono veri e propri* lager sovraffollati, in cui i randagi o gli
animali abbandonati dalle loro famiglie vengono stivati in attesa della
morte*. La Spagna ritiene di risolvere il problema del randagismo con leggi
che consentono alle sue Comunidades Autonomas di massacrare cani e gatti
(sani e adottabili) dopo 10 giorni o poco più dalla loro entrata in canile.
Entrare in una perrera è un’esperienza terribile. Non esiste alcuna
compassione per gli animali: quelli di taglia grande condividono lo spazio
con i più piccoli e diventa impossibile per loro qualunque accesso al
pochissimo cibo che viene gettato tra gli escrementi.
I metodi della mattanza sono nella maggior parte dei casi molto cruenti: ci
sono casi di cani e gatti entrati nelle camere a gas che sono sopravvissuti
e che sono stati comunque cremati vivi nei forni; tristemente conosciuto
anche il paralizzante neuromuscolare che fa agonizzare gli animali in piena
coscienza ed atroce sofferenza.
Spesso è la mancanza di cibo e acqua a portare alla morte o
l’insostenibilità di quell’orrore che porta ad infarti letali. Ogni anno
sono più di 40.000 i randagi che vengono soppressi. Se si può pensare,
dunque, a un posto vagamente simile all’inferno, questo posto è sicuramente
una perrera spagnola. Di fronte a tale sofferenza e dolore non si può
restare più inermi. Per questo motivo, l’avvocato Mariella Cipparrone, ha
deciso di rivolgersi all’eurodeputata Laura Ferrara, chiedendole di
intervenire e di sollevare la questione presso le Istituzioni Europee.
«È una vicenda che necessita di essere chiarita al più presto – afferma
Laura Ferrara – è per tale ragione che ci siamo attivati sia presentando
una interrogazione alla Commissione Europea e sia sostenendo la
presentazione di una petizione al Parlamento Europeo, non appena sarà
giudicata ricevibile pubblicheremo il link per permettere a tutti i
cittadini di sottoscriverla».
In Italia e non solo è nato un vero e proprio movimento con l’obiettivo di
raccogliere firme da depositare presso l’ufficio petizioni del Parlamento
Europeo in modo da rafforzare e sostenere l’azione politica degli
eurodeputati pentastellati che, senza alcun dubbio, faranno tutto ciò che è
in loro potere per far cessare quella che è, a parere di molti, una
vergogna ed un fallimento dell’intera Europa.