Caos al Grande Ospedale Metropolitano di Reggio Lo sottolinea UilFpl
Con la presente, intendiamo portare alla Sua cortese attenzione, la grave situazione esistente presso l’Osservazione Breve Intensiva del GOM e che sta creando non pochi problemi, sia ai pazienti che al personale operante. L’attività dell’OBI è regolata da apposito Regolamento Aziendale, approvato nel lontano 2009 e ancora vigente, con cui viene disciplinata l’attività della struttura e contenente i criteri di inclusione/esclusione dal ricovero, nonché le patologie che vi possono essere trattate. In atto e ormai da diverso tempo, tale Regolamento viene puntualmente disatteso e l’OBI è costretta ad accettare pazienti in gravi condizioni, allettati e con patologie inappropriate per la struttura, mentre il personale è rimasto sempre lo stesso, un infermiere a turno H24, 1 medico a turno H12, a fronte della presenza di pazienti in soprannumero e con patologie e condizioni cliniche inappropriate, considerato che, negli ultimi tempi, sono stati presenti anche 18 pazienti
contemporaneamente ed in condizioni cliniche critiche, senza considerare l’attività di parcheggio, anche in barella, di pazienti con condizioni di ricovero già presenti durante l’accesso in PS e destinati ai reparti specialistici, reparti che difficilmente accettano pazienti provenienti dal Pronto Soccorso, impegnati come sono a programmarsi i propri ricoveri.
La presenza di pazienti in barella e spesso sistemati negli stessi box dove sono già presenti altri pazienti, confligge con la tutela della privacy e del necessario comfort da garantire all’utenza e tale metodica di sistemazione dei pazienti in soprannumero, ha dato luogo, negli ultimi tempi, a frequenti proteste, rivolte nei confronti del personale medico ed infermieristico in servizio, il quale non ha alcuna responsabilità di tali sistemazioni, frutto di iniziative del Direttore UOC e del suo Coordinatore Infermieristico, per nascondere la presenza dei pazienti in barella, in nome della tanto decantata normalità, predicata a parole e non nei fatti, da parte della precedente Direzione Strategica.
Nè è assolutamente accettabile che i pazienti con necessità di ricovero vengano posti in barella in OBI e non nel reparto di competenza, quasi che la nota dizione “indisponibilità di posti letto” che si legge in quasi tutte le richieste di consulenza del PS, rappresenti un esimente sia per i consulenti che per il sanitario del PS, idonea a giustificare il ricovero inappropriato e spesso in barella in OBI e in difformità di quanto riportato nel Regolamento Aziendale. Mentre i posti letto dell’OBI vengono occupati con pazienti affetti da patologie inappropriate, pazienti con patologie idonee per il ricovero in OBI (fibrillazioni atriali, dolori toracici, addominali, ecc.), vengono trattenuti, per ore in PS e questo dà la misura di quello che è diventata l’OBI negli ultimi anni, un centro di smistamento dei pazienti destinati a ricovero nei reparti specialistici, perdendo quelle che sono le sue caratteristiche e le sue funzioni e con notevoli difficoltà, nel momento in cui si cerca di trasferire, tali pazienti, nei reparti specialistici del GOM.
Inoltre dal 1.12.2018, in orario 21-8, non è più prevista presso l’OBI la presenza di OSS o dei volontari delle Associazioni, che garantivano un necessario ed indispensabile supporto all’unica unità infermieristica presente, determinando, anche questa situazione, una condizione di notevole disagio lavorativo, oltre che una condizione di rischio nella gestione dei pazienti. Tale situazione è stata aggravata, negli ultimi tre anni, dalla inopportuna iniziativa, assunta dalla precedente Direzione Strategica del GOM di trasferire l’UOC di Medicina Generale presso l’Ospedale Morelli, iniziativa deputata, secondo tali soloni della medicina, a ridurre i ricoveri in soprannumero presso detta UOC, con il risultato che scomparse le barelle in Medicina, le stesse si sono triplicate in Osservazione Breve e in Medicina d’Urgenza, altro reparto in continua sofferenza, dove due infermieri a turno devono garantire l’assistenza ad una media giornaliera di 26 pazienti, la maggior parte dei quali allettati e in gravi condizioni cliniche.
Tali pazienti rimangono in Medicina d’Urgenza, ben oltre le canoniche 72 ore (si è a conoscenza di pazienti ricoverati anche per circa 30 giorni), non potendo essere trasferiti, per le loro precarie condizioni cliniche, presso i reparti dell’Ospedale Morelli (Medicina Generale e Pneumotisiologia), dove, oltre a non essere accettati pazienti in soprannumero, non è presente alcuna struttura atta a garantire situazioni di emergenza/urgenza che potrebbero riguardare i pazienti ricoverati, i quali, nel caso di tali eventualità, devono essere trasferiti, d’urgenza, presso i Riuniti e anche tale aspetto, rende conto dell’imprudente e inopportuno trasferimento della Medicina Generale a circa 5 km dall’HUB dei Riuniti e si spera, tale situazione, venga rivista dalla prossima Amministrazione, non essendo concepibile mantenere due importanti reparti presso il nosocomio “svizzero” del Morelli, costringendo, i reparti deputati all’emergenza, a vicariarne le funzioni presso il Presidio Riuniti.
Con la presente si invita la S.V., a volersi attivare per restituire l’OBI a quelli che sono i suoi compiti istituzionali, obbligare i sanitari del PS, visto che nessuno sinora lo ha mai fatto, al rispetto di quanto statuito dal Regolamento Aziendale e qualora, non si fosse nelle condizioni di attuare quanto richiesto, provvedere ad integrare con ulteriore persona-le medico ed infermieristico, quello già presente in servizio e adottare una metodica di sistemazione dei pazienti in soprannumero e/o che necessitano di immediato ricovero, che sia rispettosa dei diritti e della privacy degli stessi, evitando di innescare problematiche di natura medico-legale, di cui sia i pazienti che il personale in servizio, farebbero volentieri a meno.
Si evidenzia, infine, quanto segnalato a questa O.S. e avvenuto in data 16.1.2019 presso l’Osservazione Breve Intensiva, dove risulta sia stato sottratto, all’obbligatorio uso, per legge, da parte del personale infermieristico, il registro delle consegne e nonostante, lo stesso, fosse ancora utilizzabile, essendo stato iniziato da poco. In atto, presso quel reparto, non esiste un registro delle consegne infermieristiche e, da quanto riferito, le consegne dovrebbero essere riportate su fogli volanti o sulle cartelle infermieristiche dei singoli pazienti. Ci pare superfluo, segnalare che, il registro delle consegne infermieristiche, rappresenta la registrazione sistematica delle disposizioni ricevute, delle osservazioni su quanto avvenuto durante il turno di servizio, delle consegne al collega montante, consente l’accessibilità all’informazione a tutti gli interessati e a distanza di tempo.
La consegna scritta, al termine del turno di servizio, segnala le situazioni presenti all’interno dell’UO che sono meritevoli di nota, senza considerare che, a livello giuridico, la consegna infermieristica, assume, al pari della documentazione medica, valore di atto pubblico. Questa O.S., invita la SV a volere comunicare, in tempi brevi, il nominativo di chi ha sottratto tale registro e per quale motivo, ritenendo l’accaduto di una gravità inaudita, che potrebbe comportare implicazioni medico-legali e che, certamente, sarebbe il caso la SV portasse all’attenzione degli organi competenti, nonché voglia, anche, valutare la necessità di adottare provvedimenti disciplinari, una volta individuate precise responsabilità in merito.
Il Segretario Territoriale
Nicola Simone