Carenza idrica a Reggio Calabria, la denuncia di Fratelli d’Italia
redazione | Il 23, Giu 2014
“Di fronte a tutto ciò la reazione della cittadinanza rischia di divenire incontrollabile, con temibili comportamenti da vera guerra civile”
Carenza idrica a Reggio Calabria, la denuncia di Fratelli d’Italia
“Di fronte a tutto ciò la reazione della cittadinanza rischia di divenire incontrollabile, con temibili comportamenti da vera guerra civile”
Riceviamo e pubblichiamo:
Come in un deja vue sembra quasi di rivivere la rovente estate dello scorso anno, quando i reggini divenivano i destinatari di una salatissima bolletta, quella del canone idrico. In tanti allora gridammo allo scandalo, non solo per il forzoso aumento di circa il 150% rispetto alle tariffe precedenti, ma anche per il mancato servizio cui era (ed è tutt’ora) sottoposta gran parte della città, dove i rubinetti di molte zone rimanevano a secco per giorni interi oppure vedevano sgorgare acqua non potabile. Oggi come allora la situazione non è per nulla cambiata, tranne l’esasperazione dei residenti cresciuta al limite della sopportazione. Anzi, le bollette in arrivo in questi giorni in tutte le abitazioni sono accompagnate da due sostanziali novità: la prima è data dalla recente sentenza emessa dal giudice di pace di Reggio Calabria Avv. Giandomenico Foti che ha determinato l’illegittimità dell’avviso di pagamento dell’integrazione tariffaria del canone acqua riferito al 2012, condannando il Comune della triade commissariale alla restituzione dell’importo relativo al canone stesso. La seconda è figlia dall’atteggiamento della società responsabile della riscossione dei tributi per la città di Reggio Calabria, la Re.G.E.S. Per evitare ogni forma di generalizzazione che produrrebbe una vera disinformazione, bisogna premettere che il soggetto cui sono affidati i delicati servizi sopracitati si fregia di lavoratori instancabili e capaci; come in tutte le grandi famiglie però, non mancano anche qui le pecore nere che rischiano di gettare del fango sul buon operato di un’intera maestranza. Non è una semplice considerazione personale, ma un dato di fatto che fra qualche giorno la stessa Re.G.E.S. potrà constatare. In tanti, infatti, sono i cittadini che nei prossimi giorni si recheranno agli sportelli della società per chiedere spiegazioni su evidenti e gravi errori di calcolo presenti nell’avviso di pagamento, frutto di negligenza ed incompetenza di qualche impiegato che, non curante della già difficile situazione economica e sociale che interessa la popolazione, ha fatto ulteriormente ed illegittimamente levitare gli importi del canone idrico. Con delle ovvie responsabilità anche da parte della dirigenza dell’ente riscossore, il cui operato lascia spesso a desiderare.
Di fronte a tutto ciò la reazione della cittadinanza rischia di divenire incontrollabile, con temibili comportamenti da vera guerra civile. La risposta deve essere duplice: da una parte la politica, da quasi due anni commissariata, che ha l’obbligo di dar subito seguito alla sentenza del giudice di pace promossa dall’Unione Nazionale Consumatori Calabria ed a ripristinare l’equilibrio tra imposte pagate e servizi (pochi) offerti. Dall’altra la pubblica amministrazione, più disponibile e meno indifferente alle esigenze dei contribuenti, sempre pronta, con la diligenza di un buon padre di famiglia, ad ascoltare il cittadino e soddisfare i propri bisogni.
Luigi Amato
Circolo Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale “Fare Quadrato”