Carenze Ostetricia Polistena, Nursing Up chiede lumi Lunga lettera del dirigente sindacale De Foresta al direttore sanitario
Riceviamo e pubblichiamo:
AL DIRETTORE SANITARIO
AL DIRETTORE DEU
Dott. D.co Forte
AL DIRETTORE DIP. MATERNO INFANTILE
Dott. D.co Minasi
ALLE OSTETRICHE U.O. OSTETRICIA E GINECOLOGIA
P.O. POLISTENA
AL DIRETTORE SANITRAIO AZIENDALE
A.S.P. REGGIO CALABRIAOggetto: Carenza personale infermieristico U.O. di Ostetricia e Ginecologia e utilizzo personale ostetrico.
In riferimento alla nota a firma del Direttore DEU prot. n. 77/DEU del 24.4.2018 e alla nota del Direttore Sanitario ff del P.O. 4169 del 24.4.2018 con le quali si dispongono gli interventi atti a far fronte alla carenza di personale infermieristico presso la U.O. di Ostetricia e Ginecologia, questa O.S. premette e rileva che:
– Non si capisce chi e come debba gestire il personale infermieristico afferente alla S.C. di Ostetricia e Ginecologia (nota 77/DEU), richiamando qui le responsabilità del Direttore del Dipartimento Materno/Infantile, in assenza del Direttore dell’U.O. di Ostetricia e Ginecologia.
– In un blocco operatorio che si rispetti l’organizzazione e la gestione del personale è unica, non frazionata per discipline, con turni diurni e notturni in guardia attiva e pronta disponibilità (mista) per far fronte alle urgenze-emergenze, quali quelle ostetriche, che non aspettano il reperibile di turno. Inoltre, il personale deve poter far fronte a tutte le discipline dal momento che non si fanno interventi di alta specializzazione con personale dedicato.
– In un blocco operatorio che si rispetti non può trovare collocazione una sala parto dove spesso le partorienti entrano con le proprie gambe già in travaglio e con le acque rotte, con oggettivo inquinamento degli ambienti. E’ necessaria una sala operatoria sempre pronta e disponibile h24 per le emergenze ostetriche del blocco travaglio-parto (riferimento LG ISPELS).
– Le sale travaglio-parto (il plurale è d’obbligo quando si fanno oltre 1200 parti l’anno), nelle quali deve operare personale dedicato, devono trovare la loro collocazione nei pressi, cioè attigue, della U.O. di Ostetricia e Ginecologia.
Ciò premesso, al fine di contestualizzare le attività e di avere dei riferimenti operativi cui il personale è chiamato dalle disposizioni citate, si ritiene che i provvedimenti suddetti generino confusione, sovrapposizione di competenze e modelli organizzativi che tutelano posizioni acquisite nel tempo intoccabili e inviolabili, assolutamente distanti da criteri di efficienza ed efficacia e privi di protocolli e procedure operative codificate a garanzia del personale per la tutela professionale e legale, nonché la salvaguardia della partoriente.
La disposizione DEU prot. n. 70 del 19.4.2018 disponendo che gli infermieri C.G. e A.C. garantiranno le urgenze della Ginecologia, mentre le urgenze dell’ostetricia saranno garantite da un’ostetrica in servizio e da uno degli infermieri cui sopra, affronta le problematiche relative all’urgenza ostetrico-ginecologica contingente a quella giornata e non all’attività di routine, mentre la nota citata del Direttore Sanitario ff prot. n. 4169 del 24.4.2018 estende le condizioni dell’urgenza all’attività di routine: “Si rammenta che come da disposizioni precedenti la strumentazione in Sala Operatoria per gli interventi di ostetricia verrà garantita dal personale Ostetrico come da profilo professionale”.
E’ evidente la sovrapposizione di competenze e la confusione, per cui si richiama ancora una volta il ruolo del Direttore del Dipartimento Materno/Infantile, in assenza del Direttore dell’U.O. di Ostetricia e Ginecologia.
In atto la dotazione organica del personale ostetrico della U.O. è di 15 unità di cui:
– Una unità con funzioni di coordinamento
– Una unità part time
– Una unità assente (?)
– Due unità con benefici del D.to L.vo 151/2001 (saranno 3 unità da maggio), di cui una esonerata da Sala Operatoria, Sala Parto e notti
– Quattro unità a tempo determinato fino alla prima decade di giugno, le quali per scadenza di contratto devono godere delle ferie residue.
Operativamente, senza concedere ferie e non tenendo conto di eventuali malattie, è possibile avere due Ostetriche su tre turni. Si può concedere qualche giornata di ferie solo quando è presente una delle unità che beneficiano del 151/2001.
Con l’unità che beneficerà del 151/2001 dal mese di maggio la situazione si aggraverà ulteriormente anche per effetto delle ferie residue di cui deve beneficiare il personale a tempo determinato.
Le principali attività svolte dal personale ostetrico sono:
– Accettazione ostetrica
– Pronto Soccorso ostetrico
– Ambulatorio cardiotocografico
– Attività di Reparto
– Sala travaglio-parto
– Trasferimenti
E’ bene ribadire che in Sala Parto, per motivi di sicurezza e di prevenzione del rischio, l’Ostetrica non può e non deve operare da sola per gestire il travaglio e il parto, che hanno i loro tempi, come pure il post partum.
La seconda Ostetrica in reparto assume la responsabilità di tutte le attività rutinarie (post partum, cardiotocografia, visite all’accettazione, Pronto soccorso ostetrico, etc.
Ogni urgenza che sopraggiunge manda in crisi l’attività di routine.
Un grave handicap è costituito dalla distanza dell’unica Sala Parto, collocata nel blocco operatorio, che richiede il trasporto o l’accompagnamento in sicurezza della partoriente con l’impiego di almeno due operatori.
Con la sospensione del turno notturno del personale infermieristico di ostetricia in Sala Operatoria e l’attivazione della pronta disponibilità, tenuto conto dell’assenza di Operatori Socio-sanitari, l’ostetrica si trova da sola a gestire il trasporto della partoriente, il travaglio e il parto fino all’arrivo del reperibile, con la reale eventualità che il reperibile giunga a cose fatte, nella speranza che non siano accaduti eventi avversi.
L’accordo Stato-Regioni del 2010 sui Punti Nascita raccomanda fino a 1500 parti/anno almeno 3 ostetriche per turno quale dotazione organica minima.
La carenza di personale infermieristico nella corsia di Ostetricia e Ginecologia che viene a determinare la sospensione del turno notturno infermieristico di ostetricia in Sala Operatoria per supportare la corsia sta ad indicare, quanto meno, una poco razionale organizzazione del personale in Sala Operatoria, frazionato per disciplina, con scarsa o quasi nulla integrazione interdisciplinare.
Di fatto, sembrerebbe che il personale non venga utilizzato appieno, come dimostrano le disposizioni del Direttore DEU.
Il ridotto supporto infermieristico aggrava il rischio e le criticità delle attività dell’Ostetrica e, anche quando ci sono gli innesti estemporanei di personale infermieristico per far fronte alle assenze, non sempre si hanno i benefici attesi, per i tempi brevi o inesistenti di apprendimento delle procedure operative, della logistica di reparto, dislocazione delle risorse, etc.
Pertanto, al Direttore del Dipartimento Materno Infantile, al fine di tutelare la propria responsabilità e integrità professionale, si chiede in tempi ristretti e con urgenza:
l’adeguamento della dotazione organica delle Ostetriche presso la U.O. di Ostetricia e Ginecologia del P.O. di Polistena per garantire la presenza di almeno tre ostetriche per turno, come raccomandato dall’Accordo Stato Regioni citato, indipendentemente da ferie, congedi, malattie, L. 104/92 e D.to L.vo 151/2001 e tenuto conto della logistica di Sala Parto e Sala Operatoria;
l’adozione di un protocollo operativo condiviso per le attività di Sala Parto e Sala Operatoria con le diverse figure professionali coinvolte.
In assenza di quanto richiesto sarà valutata la trasmissione della presente alla Procura della Repubblica, notiziando di volta in volta gli eventi avversi e le condizioni che aggravano il rischio clinico.Distinti saluti.
Il Dirigente Sindacale Nursing up – IL SINDACATO DEGLI INFERMIERI ITALIANI
Giovanni De Foresta