Caridi: «Sui trasporti troppe prese in giro nelle sedi romane» Il senatore di Gal, Antonio Caridi, attacca il ministro Graziano Delrio e chiede maggiori garanzie sul futuro delle infrastrutture in Calabria
“La posizione del governo Renzi riguardo il ponte sullo Stretto dimostra l’equilibrismo di questo esecutivo, abile a non scontentare i propri alleati nelle promesse, ma del tutto assente rispetto ai veri problemi della Calabria”. Lo afferma il senatore Antonio Caridi, del gruppo Gal. “E’ impensabile che il ministro Delrio – continua Caridi – dica tutto e il contrario di tutto. A suo avviso, solo per fare qualche esempio, il ponte sullo Stretto non è una priorità ma andrebbe rivalutato e la Calabria ‘viaggerà più velocemente’ ma non potrà disporre dell’alta velocità.
Possibile che ancora qualcuno tenti di prendere in giro i calabresi in questo modo? La nostra regione dispone di un solo binario ma, oltre al raddoppio della tratta, è fondamentale incrementare i treni in servizio, dal momento che attualmente vive in uno stato di isolamento nella totale indifferenza di Trenitalia. Inoltre – aggiunge Caridi – abbiamo chiesto ripetutamente risposte serie sul porto di Gioia Tauro, ma il governo Renzi a quanto pare non intende portare avanti la questione relativa alla Zes, dal momento che è del tutto sordo da oltre un anno. Nel contempo, l’aeroporto dello Stretto sta vivendo un momento di crisi quasi irreversibile e, nonostante le promesse dell’esecutivo Renzi, non abbiamo notato alcun provvedimento a supporto dello scalo reggino. Sui trasporti, purtroppo, ho ascoltato troppe prese in giro nelle sedi romane. Ciò che maggiormente dispiace, però, è la completa sottomissione degli amministratori locali di centrosinistra che, pur di non andare contro i loro ‘capi’, preferiscono restare in silenzio. La gente vuole risposte perché la situazione è ormai insostenibile – conclude il senatore Antonio
Caridi – e ognuno deve assumersi le proprie responsabilità, anche e soprattutto di fronte alle promesse non mantenute da questo governo distratto e nefasto che, puntualmente, sarà nostra premura mettere in evidenza”.