Carnevale, l’Italia delle maschere
redazione | Il 22, Feb 2011
Alla scoperta della tradizione più divertente dell’anno. Appuntamenti in tutta la penisola
Carnevale, l’Italia delle maschere
Alla scoperta della tradizione più divertente dell’anno. Appuntamenti in tutta la penisola
(ANSA) In Italia tutti i festeggiamenti legati al Carnevale – sfilate, processioni, grandi spettacoli, parate in maschera hanno un comun denominatore: la teatralità. Per ogni festa, dalle Alpi alla Sicilia, cè una preparazione artigianale molto attenta, quasi maniacale, dei costumi, dei travestimenti, dellallestimento delle scene e dei carri. Nulla è lasciato al caso, se non la voglia di divertirsi del pubblico e la fantasia nel creare le maschere. In ogni luogo, dalle città alle vallate, dal mare alle montagne, cè una scenografia diversa, irripetibile: larchitettura di una piazza, il corso di un fiume, il sentiero di un bosco, il viale o il lungomare di una città, i saloni di un palazzo. Ovunque si fa festa: il rito pagano del mascheramento carnevalesco si mescola alle tradizioni cattoliche locali e si ripete ogni anno in gesti e usanze sempre più giocosi e sfarzosi. Per tutti il Carnevale questanno dal 26 febbraio all8 marzo è il momento dellesplosione dei sensi e la necessità, almeno per un giorno, di dimenticare problemi e difficoltà, di dimenticare se stesso vestendo i panni di un Pulcinella qualunque. E lesaltazione degli sberleffi, della fantasia, degli stati danimo più pittoreschi e peccaminosi, prima di lasciare spazio alla purificazione quaresimale. La stessa parola carnevale, che significa carnem levare, cioè eliminare la carne, anticamente indicava il banchetto che si teneva lultimo giorno dei festeggiamenti – il martedì grasso -, subito prima del periodo di astinenza e di digiuno della Quaresima il periodo che precede la celebrazione della Pasqua. Va detto però che il Carnevale non termina ovunque il martedì grasso: chi osserva il rito ambrosiano, cioè nella maggior parte delle chiese dellarcidiocesi di Milano, la Quaresima inizia di domenica; quindi nel capoluogo meneghino lultimo giorno di carnevale è il sabato, 4 giorni dopo rispetto al martedì del rito romano. Ogni borgo, ogni vallata, ogni città, ogni quartiere ha un carnevale da raccontare e lo fa attraverso usanze popolari diverse: dal suono dei campanacci dei Mamuthones in Sardegna alle battaglie a colpi darance di Ivrea e alla musica dei carri barocchi di Acireale e Viareggio; da Nord a Sud è un susseguirsi di feste e di parate. Conoscerle significa fare un viaggio nel folclore del nostro Paese, alla scoperta di tradizioni e di antichi costumi artigianali popolari. Il Carnevale di Venezia (www.carnevale.venezia.it), assieme a quello di Viareggio, di Putignano e di Ivrea, è considerato tra i più importanti al mondo, la cui fama travalica i confini nazionali e attrae ogni anno linteresse di migliaia e migliaia di visitatori italiani e stranieri. Il Carnevale di Venezia è conosciuto soprattutto per la bellezza dei costumi, lo sfarzo dei festeggiamenti del volo dellAngelo e il corteo della festa delle Marie e soprattutto la straordinaria e magica atmosfera della laguna, delle calli, dei canali, dei ponti, dei palazzi storici dove si svolgono i balli, le feste più ricercate, le mostre darte, le sfilate di moda e gli spettacoli teatrali, che dal 26 febbraio all8 marzo impazzano ovunque. E il Carnevale più seguito, il più antico dItalia, ricco di storia e di tradizione, che questanno renderà omaggio alle donne e ai festeggiamenti dellUnità dItalia. In provincia di Udine, uno dei carnevali più antichi dellarco alpino è quello di Sauris (www.sauris.org), caratterizzato dalla famosa Notte delle Lanterne, quando maschere in legno, divise in belle e brutte, sfilano lungo le vie del paese e della vallata. Protagoniste del corteo sono le magiche figure del Rölar e del Kheirar, che disciplinano le due diverse schiere: Rölar è una figura demoniaca, con la faccia annerita dalla fuliggine, e il Kheirar è il re dei festeggiamenti con il volto celato da una maschera di legno, i vestiti laceri e una scopa in mano, che usa per battere alle porte delle abitazioni in cui vuole entrare. Lo storico Carnevale dIvrea (www.carnevalediivrea.it), riconosciuto come manifestazione italiana di rilevanza internazionale, è famoso per la Battaglia delle Arance, momento culminante della festa. La battaglia è una rappresentazione storica di una vera lotta popolare contro un barone, combattuta a colpi di arance tra i cittadini a terra, gli aranceri, e le armate del feudatario sui carri. Lintero carnevale, uno dei più spettacolari e divertenti dItalia, dunque, rappresenta sotto forma di allegoria la rivolta dei cittadini per la libertà dal tiranno. Un altro momento importante della festa, con il lancio di dolci e regali alla popolazione, è il corteo della Mugnaia, che nel passato uccise veramente il barone. Goliardico e giocoso è il Carnevale di Cento (www.carnevalecento.com), conosciuto anche come il Carnevale dEuropa perché è il primo a essersi gemellato con il più famoso di tutti i Carnevali: quello di Rio de Janeiro. Nella cittadina ferrarese sfilano bellissimi carri allegorici in una scenografica animazione. Anche il Carnevale di Viareggio (www.viareggio.ilcarnevale.com) è uno dei più apprezzati a livello internazionale: a caratterizzarlo sono i carri allegorici che sfilano per le strade della città, sui quali troneggiano enormi caricature in cartapesta di personaggi famosi legati allattualità, al mondo della politica, della cultura, dello sport o dello spettacolo, rivisitati con ironia. Sempre in Toscana, in provincia di Arezzo, cè il Carnevale di Foiano della Chiana (www.carnevaledifoiano.it), simile alle feste di molti altri borghi della regione, dove dal 20 febbraio al 13 marzo quattro rioni da sempre rivali – Bombolo, Azzurri, Nottambuli e Rustici – gareggiano per la coppa del Carnevale, dando vita a una festa con carri allegorici e maschere colorate. Tra i carnevali più antichi dItalia cè anche quello di Fano (www.carnevaledifano.com), famoso per il tradizionale lancio di caramelle e cioccolatini durante le sfilate. Questo rituale risale al passato, quando al termine di un Palio, disputato con cavalli e asini, il vincitore festeggiava lanciando al pubblico deliziose offelle al miele, i tipici dolci locali. La Puglia è la regione italiana con il maggior numero di manifestazioni legate al Carnevale: il Carnevale di Putignano, il più lungo dItalia, quello di Massafra, di Gallipoli e di Manfredonia. Ha origini antichissime il Carnevale di Putignano (www.carnevalediputignano.it), tra i più noti dItalia, una festa ricca di tradizione che, ogni anno, ripropone il divertente e simbolico rovesciamento dei ruoli sociali. Allinterno della manifestazione ci sono vari eventi: laFesta delle Propaggini, la Festa dellOrso e il Funerale di Carnevale, tutti allinsegna del puro divertimento. Il più bel Carnevale in Sicilia è quello di Acireale (www.carnevaleacireale.com), considerato anche uno dei più antichi dellisola. E una grande festa popolare piena di colore e dallegria che invade le piazze e le vie barocche della città con una grande varietà di carri allegorici e di cartapesta. In Sardegna, a Mamoiada, 18 chilometri da Nuoro, si svolge la festa dei Mamuthones (www.mamuthones.it), il Carnevale più caratteristico del nostro Paese, carico di simboli e di drammaticità. Nel piccolo centro agricolo e pastorale, circondato da foreste di querce e castagni, uomini con bellissime maschere di legno, assicurate al viso con cinghie in cuoio e contornate da un fazzoletto di foggia femminile, sfilano coperti da pelli di pecora nera e da 40 campanacci di varie dimensioni. Le campane più piccole, in bronzo, sono tenute insieme come una collana; quelle più grosse, invece, vengono disposte in ordine decrescente dalle spalle alla schiena, legate tra loro da sottili strisce di cuoio. Nel corteo i Mamuthones sono affiancati dagli Issohadores, personaggi vestiti in modo colorato e brioso, che danno movimento alla processione. Sempre in Sardegna, a Oristano, cè una festa di carnevale molto spettacolare e coreografica: la Sartiglia (www.sartiglia.info). E una simbolica celebrazione di riti carnevaleschi, una giostra dorigine medievale, scandita dai ritmi dei tamburi e dai suoni delle trombe, dove audaci e temerari cavalieri vestono abiti tradizionali molto belli e a cavallo sfilano su un tracciato di terra e fieno. I cavalieri mascherati danno prova di abilità cercando di infilare la propria spada nel piccolo foro di una stella argentata.
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