Carnovale (Riformisti italiani) sulla conferenza del Pd a Lamezia Terme
redazione | Il 03, Ott 2012
“Come al solito Bersani ed il Pd vengono nel Mezzogiorno a pontificare su legalità e sviluppo, sulle occasioni mancate e sui fallimenti altrui dimenticando che nel corso della seconda repubblica hanno governato quasi lo stesso arco temporale del centrodestra”
Carnovale (Riformisti italiani) sulla conferenza del Pd a Lamezia Terme
“Come al solito Bersani ed il Pd vengono nel Mezzogiorno a pontificare su legalità e sviluppo, sulle occasioni mancate e sui fallimenti altrui dimenticando che nel corso della seconda repubblica hanno governato quasi lo stesso arco temporale del centrodestra”
“Spiace che ormai, come da prassi consolidata, il tema del Mezzogiorno sia considerato un buon argomento per qualche sortita propagandistica nelle regioni meridionali, e che, al di là della retorica del caso, non emergono mai proposte concrete e soluzioni fattibili. A questa regola non scritta, che ha condannato da oltre vent’anni il Sud all’oblio ed alla decadenza democratica, economica e sociale non poteva sfuggire il PD ed il suo leader che, da Lamezia Terme, palesa inconsciamente il suo vero unico crucio: Mattero Renzi”.
E’ quanto ha dichiarato in una nota Nicola Carnovale, della Segreteria nazionale di ‘Riformisti Italiani’ di Stefania Craxi che prosegue:
“Come al solito Bersani ed il PD vengono nel Mezzogiorno a pontificare su legalità e sviluppo, sulle occasioni mancate e sui fallimenti altrui dimenticando che nel corso della seconda repubblica hanno governato quasi lo stesso arco temporale del centrodestra, seppur tra mille cambi e ribaltoni, e trascurando inoltre che solo due anni fa l’intero arco delle regioni meridionali, dalla Puglia alla Campania, dalla Calabria alla Basilicata, issavano il vessillo del centrosinistra. Pur in presenza di autentici fallimenti nell’azione amministrativa e di governo non abbiamo però assistito né ad una seria e necessaria autocritica, pratica a cui sono poco avvezzi agli ex-PCI, né a scuse formali ai cittadini, né tantomeno ad un cambio della rappresentanza politica ed istituzionale”.
“Sarà stato forse quest’ultimo – conclude Carnovale – uno dei motivi del trattamento da coloni riservato ai dirigenti calabresi, alcuni dei quali titolari anche di importanti incarichi nazionali, che evidentemente non sono stati considerati meritori e competenti di poter intervenire in una manifestazione di siffatta importanza che pur li chiamava direttamente in causa. Forse Bersani si è ben guardato dal farsi vedere al loro fianco, magari per non accentuare l’idea di candidato degli apparati e della nomenklatura? Ebbene sì, sono proprio iniziate le primarie!”