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Casapound ribadisce contrarietà a teoria gender

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Lamezia – “Sulla Teoria Gender se ne parla molto, ma pochi sanno di cosa si tratti veramente. E fra coloro i quali non sanno (o probabilmente fanno finta di non sapere) c’è anche questa pseudo associazione denominata Casarossa 40, sigla legata alla galassia dell’estrema sinistra che comprende in totale sì e no 10 persone che si nascondono dietro il nome di una quindicina di associazioni. A dichiararlo è Francesco Gigliotti, coordinatore cittadino di CasaPound Italia.

“L’ideologia di genere – afferma – è sostanzialmente un’evoluzione critica del femminismo. È intorno agli anni ’60, che la teoria gender muove i suoi primi passi, ma la forma canonica dell’ideologia di genere è stata fornita da teorici come Judith Butler e, recentemente, grazie all’offensiva genderista di alcuni governi, primo fra tutti i recenti esecutivi socialisti in Francia , la questione è ritornata d’attualità. Non potendo semplicemente negare un dato di fatto biologico ineliminabile, in quanto ognuno di noi nasce con un apparato sessuale maschile o femminile, si è cominciato a distinguere il sesso dal genere. Con quest’ultimo termine s’intende ora un’identità culturale dichiaratamente costruita, che può anche non coincidere con il sesso biologico. Insomma: maschi e femmine si nasce, uomini e donne si diventa. Ma non solo uomini e donne: ponendo in questione il nesso tra apparato sessuale (natura) e identità a esso associata (cultura), si apre la strada a una infinità di costruzioni identitarie che ora vengono concepite come fluide. Secondo questi soggetti, ognuno può essere ciò che
vuole”.

“La principale battaglia dei sostenitori dell’ideologia gender è diventata quella di mostrare la non necessarietà del nesso sessuale, la sua natura costruita, socialmente determinata. Da qui l’importanza che danno all’azione sulla scuola ,
anche a costo di nascondere la verità, accusando chi non la pensa come loro con i soliti appellativi ‘razzisti’, ‘omofobi’ e chi più ne ha più ne metta, ai quali ormai non crede più nessuno”.

“Secondo questi ‘fenomeni’ della cultura – continua – bisognerebbe ‘lasciare liberi’ i nostri bambini di scegliere l’appartenenza di genere, e per sconfiggere la violenza sulle donne, occorrerebbe far giocare i nostri figli maschi con le bambole, possibilmente vestiti con un grembiule rosa o educare le nostre bambine a giocare con i soldatini e a vestirsi da maschietto.

“Riteniamo che uomo e donna restano figure culturali – conclude Gigliotti – che si sono articolate in modi differenti nel tempo e nello spazio; spezzare il legame tra natura e cultura è semplicemente folle. Non fosse altro perché i dati ormonali e fisiologici e la stessa nostra storia evolutiva condizionano la nostra cultura, dandoci delle indicazioni ineludibili. Possiamo ripensare i ruoli di uomo e donna, ma non possiamo far finta che uomini e donne non esistano o che essere dell’uno o dell’altro sesso non ci condizioni. Noi vogliamo difendere l’integrità dei nostri figli, e proprio per questo motivo, domani in consiglio comunale, attraverso il documento elaborato dal nostro consigliere comunale Mimmo Gianturco, tenteremo di bloccare l’introduzione della teoria gender nelle scuole lametine”.