Caso Camassa, ancora scintille tra AutonomaMente e Conia Longo insiste per la proroga di Camassa. Un incontro con i capigruppo ed i rappresentanti dell'azienda le richieste al sindaco di Cinquefrondi
di Giuseppe Campisi
Cinquefrondi – La circostanza per ritornare sul caso Camassa il gruppo consiliare AutonomaMente lo ricava dal commiato che il consiglio comunale ha voluto tributare all’insegnante in quiescenza Adriana Cordiano dopo oltre tre decenni di servizio presso gli istituti scolastici cittadini. Un sussulto «al netto delle solite provocazioni, insinuate offese e toni da stadio ai quali ci siamo sottratti per nostra buona educazione» – hanno spiegato – per cercare di offrire un contributo al dibattito apertosi con il rigetto delle richieste formulate dalla ditta uscente dinanzi la Tar reggino, ed ancor prima, con gli atti amministrativi del sindaco tesi a tutelare – parallelamente ai lavoratori – il pubblico servizio della raccolta dei rifiuti quale servizio essenziale per la comunità.
«Abbiamo ribadito la necessità di avanzare formalmente alla società Camassa una proposta economica di adeguamento contrattuale per il 2019, in considerazione del fatto che l’attuale contratto in scadenza a dicembre 2018 è ancora in essere e prevede la possibilità di una proroga per il prossimo anno» è stata la tesi del gruppo guidato dal consigliere Giuseppe Longo alla quale il sindaco, già in precedenza con un’esternazione pubblica, aveva risposto picche richiamandosi al principio della impossibilità di prorogare alla medesima ditta un appalto pubblico in scadenza gestito, peraltro, secondo le modalità della SUA.
«Solo nel caso in cui Camassa dovesse rifiutarla, avviare una nuova procedura di gara che costerebbe per il nostro Comune quasi il doppio dell’attuale costo del servizio e che in ogni caso lo consegnerebbe ad un’altra società privata» hanno proseguito nelle loro motivazioni gli ex componenti della maggioranza. Il passo successivo – sempre secondo Longo e Valentino – dovrebbe consistere in una convocazione della conferenza dei capigruppo con i rappresentanti della stessa società per discutere della salvaguardia del servizio e dei posti di lavoro collegati. Non è mancata, anche in questa occasione, la conferma «della nostra volontà politica – hanno concluso con una nota – a collaborare per risolvere una problematica che sta a cuore di tutti senza speculazione alcuna».